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compagno (il quale comunicando col suolo acquista altrettanto quasi di elet-
tricità contraria, onde controbilanciare quella prima, giusta le leggi delle atmo-
sfere elettriche): quanto maggior dose, dico, di elettricità è capace di ricevere
detto piatto collettore così accoppiato, che non stando separato e solitario;
e per conseguenza quanto più alto sorge poi in esso la tensione elettrica, al-
lorchè avendo ricevuta da qualsiasi non manchevole sorgente l’elettricità in
quella posizione favorevole che gli procurava una tanto più grande capacità,
viene quindi a staccarsi, e ad allontanarsi dal piatto compagno, e in conse-
guenza a perdere l’anzidetta straordinaria capacità; avendo ciò determinato
con qualche giustezza (e) , mi è facile conoscere quale sia la forza, l’intensità,
o tensione elettrica, com’io la chiamo, in ciascuno de’ due pezzi o lastre d’ar-
gento e zinco, che stanno a contatto fra loro; quale dico, e quanta sia la ten-
sione elettrica, che s’induce nell’una e nell’altra rispettivamente, e vi si so-
stiene costante, o tolta si rinnova, in virtù di tale mutuo contatto mantenuto
o rinnovato. Così dunque se il condensatore, che adopro, condensi 120 volte,
ed io ne ottenga, con far comunicare per qualche momento a questa o a quella
di tali lastre congiunte il piatto collettore, ed innalzato indi dal piatto compagno
portarlo all’elettrometro, ne ottenga, dico, 2 gradi, ne deduco essere stata
120 volte minore, cioè 1/60 di grado la tensione elettrica di esso piatto collet-
tore, quando e finchè trovossi accoppiato; e conchiudo che eguale pure ad
1/60 di grado, o certamente non minore debba essere stata la tensione elettrica
della lastra, che potè comunicarne tanta a quello, e lo può di nuovo e sempre
a qualunque altro o conduttore semplice, o condensatore, o boccia di Leyden
di qualsiasi capacità, come vedremo. Lo stesso conchiudo, se portando la con-
densazione a 180, 240, 300 volte (al qual segno può benissimo arrivare un ec-
cellente condensatore, i cui dischi metallici esattamente piani sieno spalmati
d’ottima sottil vernice), i gradi, che ottengo all’elettrometro, siano corrispon-
dentemente 3, 4, 5: conchiudo cioè ancora che la tensione elettrica della lastra
fatta comunicare ad esso condensatore è di 1/60 di grado.

§ XV. Or tali in circa sono i risultati che ho avuti ripetendo e variando