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ralacca, e lo venga a stropicciare o a comprimere, le forze mutue messe in giuoco,
o quella qualunque azione che sorge da questo combaciamento assai perfetto,
determinerà il fluido elettrico a passare dalla superficie stropicciata o com-
pressa della cera nella mano; e tale superficie resa scarseggiante, non potendo
essere così tosto soccorsa col fluido del restante del corpo, per essere questo
di natura coibente, darà indi per lungo tempo dei segni di elettricità negativa,
ossia in meno.

Pr. 6. Lasciando ora da parte stare i coibenti di qualsisia specie, si ap-
plichi la mano a una lamina d'Argento, oppure si faccia, che questo sia toc-
cato da un pezzo di Stagno, o infine che dei buoni conduttori qualunque sieno,
purchè di specie diversa tra loro, vengano a un mutuo contatto, od anche si
strofinino: questo contatto farà nascere la solita azione che per principio ge-
nerale sorge per ogni combaciamento di corpi diversi, e determinerà similmente
un trasporto di fluido elettrico dall’uno all’altro di tali conduttori combacian-
tisi, e tanto più facilmente, come sembra, quantochè niun d’essi è coibente,
niuna delle superficie che si toccano oppone, può opporre resistenza sensi-
bile e codesto trasporto o trasfusione di fluido elettrico. Egli è verosimilmente
per questa ragione della niuna o quasi niuna resistenza di siffatti corpi, che un
semplice leggier contatto, anche in pochi punti, basta ad effettuare l’indicato
movimento e trasporto di fluido elettrico; laddove nelle altre sperienze, in cui
una od ambedue le superficie: strofinatisi sono coibenti (Pr. 3. e 5.) vi vuole
qualche stropicciamento, percossa o almen pressione, che adduca più punti
ad un più stretto contatto e ampio combaciamento per dar maggior giuoco al-
l’azione che nasce appunto dai contatti e vincere con ciò cotal inerzia e resistenza
per strappare dalla superficie coibente porzion di fluido. Ma per ciò medesimo
che non vi è inerzia o coibenza sensibile nelle superficie o punti combacian-
tisi degli ottimi conduttori, alcun notabile impedimento al moto del fluido elet-
trico, che lo possa trattenere, non potrà questo neppur venire accumulato,
diradato notabilmente nell’una o nell’altra di dette superficie; le quali per
conseguenza non daranno alcun segno sensibile di elettricità dopo tale comba-
ciamento o stropicciamento, che abbiano sofferto.

Pr. 7. Ecco perchè si è dovuto credere che lo sfregamento dei conduttori
fra loro, almeno dei più perfetti (giacchè i conduttori molto cattivi, che parte-
cipano della natura degli isolanti, non si comportano come gl’isolanti o coi-
benti assoluti, tutt’affatto come i buoni conduttori; ma in una maniera di
mezzo), non producesse alcuna elettricità. Cosi è: questo stropicciamento di
semplici conduttori che non hanno neppur un grado di coibenza, che sono af-
fatto permeabili al fluido elettrico, non produce no Elettricità, aderente e dure-
vole, che possa manifestarsi, finito lo sfregamento, coi segni ordinarj; ma ben
ne produce una, se. il circolo conduttore sia compito pel tempo ch’esso stropic-
ciamento dura, e per questo tempo solamente: un'elettricità, che consiste in