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sta di tali prove coll’elettricità ordinaria delle Macchine, e dei conduttori, non si
sa comprendere come nelle sperienze di quell’altra arcana elettricità la debole
corrente che il semplice contatto di due metalli può muovere, sia valevole
ad eccitare energicamente i muscoli e i nervi; a indurre contrazioni spasmo-
diche in una rana anche non preparata intieramente, anche intiera e intatta;
e così pure ne’ muscoli di altri animali in parte solo snudati; a destare sensa-
zioni vive di sapore, di bruciore ec., insomma a produrre tutti quegli effetti
che giunge appena a produrre la corrente elettrica abbondantissima, fornita
da una Macchina che giuochi per eccellenza, come si è veduto.

Pr. 59. Rispondo a questa diffcoltà, la quale è invero di qualche peso;
che, sebbene la tensione elettrica che può produrre sia picciolissima, non mar-
cabile al più sensibile elettrometro, nulladimeno non è poi una estremamente
picciola quantità di fluido elettrico come si vorrebbe credere, quella che va
passando da un metallo all’altro, dall’Argento allo Stagno, ec., in virtù del
mutuo loro contatto, e forma una corrente in giro, allorchè per l’interposizione
d’altri conduttori il circolo è compito, e il movimento di esso fluido è per tal
modo affatto libero: ella è anzi una quantità considerabile, come ho già accen-
nato potersi presumere, (Pr. ), quantità, non terno ora di dire, eguale per lo
meno a quella che ogni istante fa scorrere in una serie di conduttori continui
la miglior Macchina elettrica. Ciò può sembrare a prima giunta esorbitante,
e affatto incredibile, ma cesserà di parerlo tosto che ci richiameremo la rifles-
sione (Pr. ) cioè che per quanto grande sia la quantità, di fluido fornita in un
tempo anche non molto lungo, quella assegnabile a ciascun istante, è ben poca
cosa. Quanto poco infatti vi vuole di fluido per portare ad un Conduttore non
grande un’Elettricità di 1. o 2. gradi del Quadrante Elettrometro, ossia di
10 o 20 dell’Elettrometro a paglie ! Or bene se supponiamo che altrettanto
di fluido, o poco più, o poco meno scorra e ne trapassi i conduttori nelle sperienze
di cui si tratta, in tempo es. gr. di un minuto terzo, o in un istante anche più
breve, ciò basta, conforme abbiamo già veduto (Pr. ) per iscuotere la rana
anche non preparata, per eccitare vivo sapore sulla lingua, ec..

Pr. 60. È dunque, torniamolo a dire, picciola la quantità di fluido elet-
trico, che percorre l’indicato circolo di conduttori in un istante brevissimo;
ma non è picciolissima: essa non è minore (per valerci di un altro confronto,
che fa molto al proposito) di quella che si scarica da una boccia di Leyden molto
grande, o da una Batteria elettrica, caricate a 1/100 o a 1/1000 di grado.

Pr. 61. Voi sapete troppo bene, che per formare una tal carica. . . . . . .