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tore di un’ordinaria macchina elettrica, e ad un secondo il quale comunichi
col conduttore dei cuscini, o col suolo; bisogna allora, per eccitare le convul-
sioni, che la corrente elettrica sia ben copiosa, che la macchina dia molto ec.

Pr. 50. É notabile in questa sperienza, che se in tal catena o circolo di
conduttori si truova la più picciola interruzione, un intervallo della grossezza
di una carta solamente, ciò basta perchè nella rana s’ella è perfettamente e
di fresco preparata, si eccitino più scosse per ogni giro che si fa fare al cilindro
o disco della Macchina, la quale agisca anche debolmente; tante volte cioè,
quante sono le picciole cariche e scariche, che per tal interruzione si effettuano
con scintilla più o meno visibile, ed anche invisibile: quando altrimenti, se
i conduttori cioè sono perfettamente continui, se non avvi la minima interru-
zione in alcun luogo di essi, non si viene a capo di movere in detta rana alcuna
convulsione, a meno che la Macchina non fornisca, e metta in corso assai abbon-
dante copia di fluido elettrico, come si è detto (Pr. prec.).

Pr. 51. Per sorprendente, che sembri una tal cosa, è facile con un poco
di riflessione di spiegarla. E basta infatti considerare, che nel primo caso, in
cui succede l’indicata scarica repentina, scagliasi in un istante, e in un istante
traversa, da un capo all’altro detti conduttori tutto quel fluido elettrico, che
nel secondo caso, cioè non essendovi tra essi interruzione alcuna, si percorre
ripartito in più istanti successivi. Tutto dunque si riduce a ciò, che per iscuotere
o stimolare sensibilmente i muscoli o nervi eccitabili, vi vuole, che una quantità
di fluido elettrico considerabile tragitti per essi in brevissimo tempo, in un
istante quasi indivisibile, tantochè affollandovisi in certo modo vi produca
un poco d’urto. Or dunque per giungere a tanto non basta qualunque picciola
e blanda corrente di esso fluido, non basta quella che s’induce e si mantiene
seguitamente in una serie non interrotta di conduttori da una Macchina elet-
trica, che agisca poco, o sol mediocremente; giacchè per discreta, ed anche
grande che sia la quantità di fluido, ch’essa caccia avanti e fa trascorrere pe’
detti conduttori in un tempo sensibilmente lungo, è assai scarsa la porzione
che tragitta in un istante brevissimo, troppo scarsa, dico, per far urto e
stimolare sensibilmente le fibre anche più eccitabili. Per far questo si richiede
una maggior piena, cioè che la Macchina somministri ad ogni momento, e
metta in giro più grande copia di fluido; oppure che si vada questo per un
certo tempo accumulando nel primo conduttore e balzi poi tutt'ad un tratto
in altro conduttore da quello disgiunto, superando colla tensione acquistata
l’intervallo, che lo divide, e con tal impeto trascorrendo ulteriormente invada
i detti organi animali, ec..

Pr. 52. Spieghiamo viemmeglio la cosa con una specie di calcolo sempli-
cissimo. Sia una Macchina elettrica picciola o poco buona, che in un giro del
cilindro, o disco, il qual compiasi in un minuto secondo, accumuli nel suo primo
Conduttore di discreta grandezza, tanto appena di fluido elettrico da produrvi