480
di contatto dei due metalli tra loro; di maniera ch’egli è presso a poco inutile,
anche per queste sperienze, come lo è per le altre (Pr. prec.), che questo mutuo
contatto sia più esteso, o fatto sopra più larghe superficie. Allorché un tal
contatto dei metalli in un gran numero di punti ha luogo, concepisco che una
più grande quantità di fluido elettrico viene incitata corrispondentemente, e
messa in moto; ma in ragione della resistenza che oppongono nel più o men
lungo e rispettivamente troppo stretto cammino i corpi umidi, che non sono
già, conduttori del tutto buoni, io immagino che ne debba di esso fluido ritor-
nare addietro una maggiore o minore porzione per gli altri punti non toccantisi,
ma prossimissimi al contatto (Pr. 10-12); tantochè la corrente elettrica, che
supera realmente i detti passaggi difficili e angusti, che tragitta p. e. pei nervi
crurali della rana preparata, per quelli dell’apice della lingua, ec. e traversan-
doli così raccolta e stretta li irrita ec., non è considerabilmente più copiosa,
che quando i due metalli, che sono i veri motori, si toccano in un picciol numero
di punti.

Pr. 48. Concludiamo, che se un picciolo o un gran numero di punti che
si tocchino riesce presso a poco equivalente per ciò che è del contatto mutuo
de’metalli, non vuol dirsi lo stesso riguardo al combaciamento di questi metalli
medesimi coi conduttori umidi o di 2a classe molto meno riguardo al combacia-
mento di due di tali conduttori imperfetti tra loro, giacchè questi combacia-
menti riescono tanto più vantaggiosi, quanto sono più ampj, almen fino a un
certo segno.

[1] Pr. 49. Un’altra difficoltà or si presenta, a ben intendere la quale e a
darle quindi un’adeguata soluzione convien premettere alcune cose. Quantunque
una debole elettricità basti per produrre le contrazioni in qualsiasi muscolo
volontario ed una debolissima per suscitarle in una rana preparata perfetta-
mente alla maniera di GALVANI, cioè in guisa che le gambe tengano al tronco
per i soli nervi crurali, basti, dico allora che trovandosi tal elettricità raccolta
in un conduttore o meglio in una boccia di Leyden, si scarica tutt’ad un tratto,
e traversa in un istante i detti muscoli, o i nervi; non è però che un conduttore
di non molto grande capacità, ed elettrizzato tanto debolmente da non poter
dare alcun segno neppure all’Elettroscopio sensibilissimo di BENNET, giunga a
produrre un tale effetto, a convellere la rana ec.: a far questo vi bisogna un’elet-
tricità almeno di 8, 10, 15 gradi di tal Elettrometro a fogliette d’oro, ossia di
1. o 2 gradi del mio a paglie sottili, ec.. Che se poi si tratti di un’elettricità che
non si raccoglie e accumula, indi si scarica in un colpo, e come per salto;
ma che invece scorre liberamente di continuo in una serie di conduttori, fra
i quali è compresa la rana; se per es. questa trovisi interposta al primo condut-