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la sua tensione non arrivi, o arrivi appena a 1/1000 di grado di un Elettrometro
a paglie sottili; che importa se possiamo facilmente col giuoco di cotesta eccel-
lente macchinetta, cioè con 30, 40, 50 giri, che si faccian fare al suo disco mobile,
o dippiù, secondo le circostanze (Pr. ), possiam dico, aumentare una tale
Elettricità al segno d’ottenere, non che una divergenza di molti gradi dei pen-
dolini del suddetto Elettrometro, ma fino una scintilla?

Pr. 38. Un’elettricità cotanto debole originariamente ha altronde i suoi
vantaggi: ella non può essere tolta e distrutta per intiero da contatti momen-
tanei o di poca durata, ancorchè dei migliori conduttori. Toccate e palpate
colle dita il disco mobile già elettrizzato; toccatelo con un metallo più volte
di seguito, duri anche tal contatto molti secondi, e fino alcuni minuti primi;
fatelo o comunicare per mezzo di conduttori umidi coll’umido suolo, o col-
l’altro disco non elettrizzato od elettrizzato contrariamente; fate durare questa
comunicazione 6, 8, 10 minuti: malgrado ciò esso disco conserverà ancora un
resto di quella sua prima elettricità, ne conserverà per avventura 1/10000 di grado
allorchè tolte cotali comunicazioni si farà girare al modo solito: questo solo vi
sarà di diverso di prima, che la manovra dovrà ora continuarsi più lungo tempo,
cioè in vece di 20, 30, 40 giri, ve ne vorranno 60, 80, 100, ec..

Pr. 39. Si vede dunque, che i migliori Conduttori, i metalli stessi oppongono
qualche resistenza al tragitto del fluido elettrico dall’uno all’altro; una resi-
stenza, che non può essere vinta da una tensione elettrica estremamente debole,
minore per es. di l/looo di grado, o non può esserlo che in un tempo molto lungo:
a dir breve, che i migliori, gli ottimi conduttori sono pure qualche poco coi-
benti, almeno si comportano come tali verso le elettricità sommamente deboli,
la di cui tensione cioè resti al disotto di una piccolissima frazione di grado. Gli
è così che un metallo, il quale abbia ricevuto un’elettricità qualunque, ne con-
serva lungo tempo un residuo a dispetto di toccamenti ripetuti e lunghi d’altri
conduttori pur buoni, e non isolati: un residuo a vero dire inconcepibilmente
picciolo, ma che pure è un residuo, e può coll’ajuto del Duplicatore essere reso
sensibile, come si è veduto.

Pr. Il vetro, le resine e gli altri corpi conosciuti già per ottimi coibenti,
lasciano trascorrere l’elettricità dai punti di loro superficie, cui siasi im-
pressa, colle altre parti, massime interne, sollecitati a dimetterla coll’ appros-|acco-
simazione|stamento di conduttori anche puntuti, e con toccamenti, se ne lasciano spo-
gliare, se non difficilmente e assai lentamente; di maniera che sebbene al sor-
tire dallo stropicciamento perdano non poco della forte elettricità in virtù
di esso stropicciamento indottavi, riversandone|rifondendone nello stropicciatore medesimo,
ai confini del contatto, come già facemmo osservare (Pr. ), pure ne conser-