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questa combinazione dunque è dimostrato che la corrente di fluido elettrico
circola nella direzione di S a a 0 S. Ma non è dimostrato onde venga data la
mossa a d.o fluido, se al luogo e in virtù del mutuo contatto de’ due metalli,
cosicchè quivi propriamente riceva essa l’ impulso che lo porta da A a Z;
oppure ai luoghi e in virtù de’ combaciamenti di A e di Z col conduttore a
ad essi interposto, nel qual caso converrebbe dire, che il fluido elettrico venendo
spinto in virtù del combaciamento dello Zinco col conduttore umido a a pas-
sare da quello a questo, in virtù del combaciamento dell’Argento collo stesso
conduttore a venga spinto invece a passare da questo nel metallo, oppure che
venendo spinto in ambedue i combaciamenti dal rispettivo metallo nel condut-
tore di 2a classe frapposto prevalga la forza procedente dalla parte del Zinco.

Pr. 29. Per lungo tempo io inclinai a quest’ultima supposizione, ad at-
tribuire cioè in tutto o in massima parte, o principalmente, la virtù di scuotere
e incitare al corso il fluido elettrico, ai combaciamenti dei metalli diversi col
conduttore umido o di 2a classe; come potete vedere da miei varj scritti su
questa materia e dalle stesse lettere a voi dirette. Alcune ragioni, o piuttosto
congetture, m’inducevano a ciò credere: però non ebbi la cosa per decisa, e
sempre mi rimaneva il sospetto che la mossa al fluido elettrico venisse anzi ori-
ginariamente dal contatto mutuo de’ metalli diversi, o almeno più da questo,
che dal combaciamento di essi coi conduttori umidi o di 2a classe. Or mo’ si è giu-
sto verificato un tal sospetto; e il Duplicatore elettrico, che ha inbella ma-
niera resa sensibile e assoggettata ai noti criteri quell’arcana elettricità che fin
quì si era a tante ricerche e ai più delicati Elettroscopj sottratta, e coprivasi di
oscuro velo, mi ha fornite le prove dimostrative anche di questo: cioè, che
sebbene una qualche azione abbia luogo anche nel combaciamento de’ metalli,
ossia de’ conduttori di 1a classe co' conduttori di 2a, (giusta quanto può sta-
bilirsi per legge generale, che basta che sian diversi i corpi combaciantisi perchè
nasca un’azione qualsiasi incitante il fluido elettrico) una molto più efficace
si dispiega nel mutuo contatto de’ primi, ben inteso che siano abbastanza di-
versi. Per non essere troppo lungo mi limiterò per adesso alle due sperienze
seguenti, che ho immaginato appunto per mettere in chiaro una tal cosa.

Pr. 30. Sper. 5a. Lasciando i due dischi fissi di Ottone, levo il terzo mo-
bile, e ve ne sostituisco uno di Stagno, aggiustando la Macchinetta in modo,
che si truovi questo disco affacciato ad uno degli altri immobili. Ciò fatto ap-
plico a codesto disco di Stagno una verga o lastra di Ottone, e al disco opposto
e fisso di Ottone una verga o lastra di Stagno; indi passato un tempo conve-
niente (un’ora per es. se l’aria è discretamente asciutta) togliendo codeste due
verghe, oppur solamente quella di Ottone, e facendo girare da 30 volte il disco
mobile di Stagno che ha sofferto il contatto della detta lastra di Ottone, vengo
a capo di ottenerne dei segni marcatissimi di elettricità in più ( + E).

Pr. 31. Sper. 6a. Inverto l’esperienza, facendo toccare la verga di Ot-