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Tom. XV. n.o 113-114, e n.o 121-122, che è l’ultimo, che ho potuto avere
(potrete voi facilmente procurarvi un tal Giornale da questi Libraj REYCENDS,
che lo fanno venire per molti associati). Altri Giornali pure di Francia, e di
Germania vi danno descrizioni, e nuove sperienze su questo soggetto, in ispecie
il Magazin Encyclopedique, gli Annales de Chymie, ecc. Vediamo insomma,
e ne ho la più grande compiacenza, che da tutte le parti i Fisici e i Chimici
se ne occupano a gara.

Comunemente hanno essi rivolte le loro ricerche agli effetti chimici, e
poco o nulla a quelli semplicemente elettrici, facendo in certo modo vista
d’ignorarli o di non riconoscerli per tali affettando i termini d’influenza Gal-
vanica, di fluido Galvanico, invece di dire nettamente fluido elettrico, cor-
rente elettrica, come io mi sono sempre espresso, ed è ora resa la cosa evidente
e così pure sembrano fare poco conto degli altri effetti che voglion dirsi elet-
trico-fisiologici, che sono per altro niente meno singolari e sorprendenti, come
potrete rilevare da quanto verrò accennandovene. Io all’incontro mi occupai
dapprincipio in gran parte intorno a questi e più ancora intorno a ciò, che ri-
guardava propriamente la teoria elettrica, e mirava a viemmeglio stabilire,
ed applicare il mio gran principio, dell’impulso cioè che vien dato al fluido
elettrico in virtù del semplice mutuo contatto di metalli fra loro diversi; es-
sendo questo nuovo principio in elettricità da me sospettato fin dalle prime
sperienze sul Galvanismo, adottato quindi decisamente e stabilito, con si-
curezza, esteso poi anche ai conduttori non metallici, o di 2.a classe, cioè alle
sostanze umide, confermato con sempre nuovi argomenti e prove sperimentali,
e sostenuto in seguito contro ogni sorta di obbjezioni, e reso finalmente ma-
nifesto e portato all’ultima evidenza co’ segni ch’io era giunto anni sono ad
ottenere nell’Elettrometro mercè il solo e semplice mutuo contatto di due
lamine metalliche diverse ed anche di altri conduttori non metallici, come han
fatto vedere varie mie Memorie sopra questo soggetto pubblicate successiva-
mente, nei Giornali di BRUGNATELLI dal 1792 al 1798, alcuna delle quali a voi
diretta, essendo, dico, un tal principio, quello che mi avea condotto da ultimo
alla costruzione del nuovo stupendo Apparato elettromotore, apparato, che
porta i fenomeni del Galvanismo a unalto grado di forza, ed imita pur
così bene e in tutto quelli della Torpedine, come mi propongo di far vedere,
indicandoli procedenti dal medesimo mio principio soprindicato; apparato
scuotente non che le rane preparate, ecc. ma le mani e le braccia di una, o
di più persone; vellicante e mordente rabbiosamente la pelle, ecc., movente
s’egli è grande abbastanza e ben in ordine, i miei elettrometri a paglie, ed
eccitante perfino la scintilla, e ciò anche senza aiuto di Condensatore, ma molto
più con tal aiuto.

Comechè per tanto fossero a questi oggetti principalmente dirette le
mie sperienze sul principio, cioè un anno fa, progredendo così dietro quelle