LETTERA
AD
ANTON MARIA VASSALLI.

Pavia, 29 Gennaio 1796.

Amico Car.mo e P.rone Stim.o

Pavia, 29 Gen.o 1796.

Per mia regola bramo intendere se Ella abbia ricevuta la 2a mia lettera
assai lunga scrittale circa un mese fa in continuazione dell’altra del passato
8bre, e che, acciò non le riescisse di alcuna spesa, affrancai all’Officio delle
lettere di Voghera: come pure se le piace, che valendomi dello stesso mezzo
io le spedisca anche la 3a lettera, che ho già in pronto, e che contiene molte
altre sperienze fatte in senso inverso di quelle già note, in cui s’adopravano
due metalli diversi, cioè con un sol metallo interposto a due conduttori umidi,
o di 2a classe diversi. Questo nuovo mezzo ho trovato che è tanto efficace
quanto quell’altro, di un conduttore umido cioè o di 2a classe interposto a
due metalli, o conduttori di 1a classe diversi. Fralle molte sperienze, ch’EIla
amerà di ripetere dopo che avrà letta la lettera che le ho preparata, faccia
intanto questa, che brevemente le descrivo quì. Decapitata una rana, e finita
di trucidare con passarle un grosso ago nella spinal midolla, immerga le di lei
gambe in un bicchiero d’acqua, e il tronco in un altro; faccia comunicare
l’acqua di uno di tai bicchieri con una forte lisciva, o con olio di tartaro, con-
tenuto in un terzo bicchiero (per tal comunicazione può servirsi di una fetta
di polenta, di bianco d’uovo indurito, di ricotta ec. o meglio di un pezzo di
grosso tendine di manzo, di un pezzo di budello, di una fetta di carne ec. il
qual pezzo sia abbastanza succoso, ond’essere buon conduttore); così disposte
le cose, preso un arco di zinco ne intinga un capo nel d.o liquor alcalino e l’altro