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vada o attraversi un picciol tratto del nervo, acciò il muscolo soggetto entri
nelle più violente contrazioni; corrente non già impetuosa e vibrante molto,
ma sommamente blanda, a somiglianza di quella che nasce dal semplice con-
tatto di due metalli dissimili, corrente, la cui tensione, ossia sforzo non giunge
a vibrare il più mobile elettrometro, a vincere il minimo ostacolo di coi-
benza. Per tal modo adunque nel cervello, ove metton capo i nervi tutti,
l’azione della volontà otterrebbe i moti richiesti da muscoli e membri con non
altro che imprimere un così lene moto al fluido elettrico, e determinare una
cotal blanda corrente ne’ rami o fili nervosi rispettivi: già fino all’inserzione
loro ne’ muscoli soggetti, che di tanto non è bisogno; ma per un tratto più
o men breve dei medesimi; per un tratto che potrebbe non oltrepassare o di
poco la sede stessa del cervello. - Quam parvo molimine res magna!

Si aggiunge molto peso alla nostra ipotesi se si considera la struttura
de’ nervi i quali sono tutt’altro che tubi cavi o canali, per cui possa scorrere
qualsisia fluido liquido per sottile che s’immagini, con quella rapidità che duopo
sarebbe al bisogno. Ma se niun liquore spiritoso od etereo può esser mobile e
penetrante abbastanza per valicare di slancio cotali strade nervose, e il vapore
elettrico all’incontro ha sovratutti tal facoltà di scorrere facilissimamente
per entro a questi come per ogni altro deferente, qual altro dunque dobbiam
credere che sia fuori di questo fluido che compie nei moti volontari le fun-
zioni attribuite già dai Fisiologi a un supposto fluido nerveo dinotato vaga-
mente col nome di spiriti animali? Questo fluido od agente animale unqua
definito inteso, viene omai ad essere specificamente conosciuto, se diciamo
che sia il vero fluido elettrico comune; del quale, se non l’intimanatura, tante
proprietà e leggi ci ha la Fisica sperimentale scoperte e messe in chiaro. Dietro
queste idee non avrà la Fisica la Medicina a dolersi ch’io abbia rovesciato
un sistema di elettricità animale, quello cioè di GALVANI e de’ suoi seguaci,
mentre un altro ve ne sostituisco, in cui fa pur anche una bella comparsa nel-
l’Economia animale il nostro fluido elettrico, ed ha gran giuoco nella più nobile
parte, qual’è quella dei moti volontarj, costituito in certo modo funzionario
di essa volontà. Altri Fisiologi avean già supposta dell’analogia tra gli spiriti
animali e l’etere, la luce, o il fluido elettrico, anzi alcuni han sostenuto una
perfetta identità fra questo e detti spiriti, ma erano pure ipotesi destituite
non che di prove, di argomenti probabili, secondo ciò che si conosceva allora
delle leggi e fenomeni elettrici, e secondo la maniera onde immaginavano
che giuocasse esso fluido elettrico, poco conforme, se non affatto contraria
alle leggi medesime.

Però fu combattuta tal opinione da HALLER e quindi rigettata comune-
mente con una folla di argomenti e fisici e medici. Ora il nuovo aspetto sotto
cui presento io la mia ipotesi non soggiace a tali e tante obbiezioni, e essa al-
tronde non è vaga, arbitraria, ma fondata sopra analogie e convenienze decise.