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vamente di quello che si stacca indi isolato (collo scudo del condensatore),
giunge il VOLTA ad ottenere da questo una visibile scintilla.
Per poter comodamente, e con celerità comunicare allo scudo del conden-
satore l’elettricità, acquistata dal piattello ad ogni suo combaciamento col-
l’altro piattello dissimile, giova che esso scudo porti annesso e sporgente di
qualche pollice dal suo bordo un filo d’ottone, contro il quale vada a battere
coll’orlo suo, o con altro simil filo detto piattello ogni volta che si stacca dal
compagno.
Per tal modo tenendo sotto e ben vicini al detto filo metallico
sporgente codesti piattelli possono compiersi i 20, 30 ec. toccamenti alterna-
tivi in meno di altrettanti minuti secondi; e poco o nulla perdersi in sì breve
tempo dell’elettricità, trasfusa in esso scudo o collettore, ancorché la sua base,
il piano di marmo cioè, o di qualsiasi altro semicoibente, non sii nel migliore
stato, e lasci sfuggire l’elettricità a capo di alcuni minuti primi.
Vedete, amico, quanto grande è l’elettricità,, che ottiene il nostro VOLTA
dai semplici accozzamenti reiterati de’ suoi piattelli metallici dissimili, e che
otterrete pur voi, quando vi piaccia di ripetere codeste nuove sperienze non
meno istruttive che sorprendenti, e vi portiate le necessarie attenzioni già
accennate.
Confessa l’istesso VOLTA, il quale portato dalle sue indagini a tali
sperienze pur se ne prometteva qualche successo, che non si sarebbe aspettato
sì grandi effetti; nè dapprincipio, quando cioè cominciò (son ora due anni) i
suoi tentativi di questo genere ricorrendo al Duplicatore
(i)
, gli riuscì di
ottenere tanto.
Ma egli allora non era ancora venuto sul pensiero di far
seguire il combaciamento dei metalli con piane ed ampie superficie
(j)
, nè
di reiterare tai contatti nel modo sopradescritto, come ha fatto in appresso
(k)
.
Or dunque ha la compiacenza, mercè di questa nuova industria, di potere
far senza del succennato elegante sì, ma complicato apparecchio di NICHOLSON,
e servirsi invece del semplice suo Condensatore, e portare con questo a quel
più alto segno che gli piace la non pria creduta, e neppure sospettata elet-
tricità metallica, ch’egli il primo congetturò, e dedusse dalle sperienze del
GALVANISMO, e sostenne poscia con ogni maniera di argomenti; finchè gli
riuscì felicemente di mostrarla con prove sperimentali dirette fuori del GALVA-
NISMO, quali sono le sopra descritte.
Queste sperienze provan dunque, che il zinco tira a sè con una forza ar-
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