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La divergenza, che prendono i pendolini dell’elettroscopio per un solo di
tali toccamenti è poca cosa, e riesce quasi impercettibile, arrivando difficil-
mente a scostarsi di 1/2 linea, o di 3/4 le loro estremità. Quindi anche sian lunghi
tali pendolini, ossia fogliette d’oro, 2 buoni pollici, e sieno delle più sottili, che si
preparino dal battiloro, ma col ripetere il giuoco, cioè coll’applicare nuovamente
l’un contro l’altro i due piattelli, staccarli nell’indicato modo, e ritoccare con
quello che tiensi isolato il cappelletto dell’elettroscopio, col reiterare, dico,
tal giuoco a dovere, quattro, cinque, sei volte, giunge il VOLTA a portare la di-
vergenza ad 1 linea, e fino ad 1 1/2.

La sperienza riesce ancor meglio adattando e fissando a vite l’istesso piat-
tello d’argento sulla testa dell’elettroscopio; applicandovi poi sopra a comba-
ciamento l’altro piattello di stagno munito del braccio isolante, staccando indi
questo a riprese, e con acconci toccamenti del dito, o d’altro conduttore, spo-
gliandolo ogni volta, avanti rimetterlo, di quel poco di elettricità che acquistò
nel precedente combaciamento: riesce, dico, così di far divergere le fogliette del-
l’elettroscopio portante il piattello d’argento a buone linee, ed anche un poco
più. [1]

Ciò che si ottiene portando il piattello d’argento a combaciare uno di
stagno, si ottiene puranco portandolo a combaciare un piattello di zinco:
anzi l’effetto è considerabilmente maggiore, talchè arriva il VOLTA a far di-
vergere le fogliette dell’elettroscopio, a 2, 3 linee, ed anche più. [2]

Or quella elettricità, che giunge a produrre una divergenza di 3 linee,
di 2 ed anche un poco meno nei pendolini di un elettrometro, è ben abbastanza
forte per rendersi osservabile, e manifestarci senza equivoco di quale specie
ella sia, se positiva ossia in più, o negativa, ossia in meno, osservando cioè, se
cresca o scemi cotal divergenza coll’accostare all’elettrometro medesimo un
bastoncino di vetro, od uno di ceralacca eccitati collo stropicciamento. Or
dunque trovasi essere costantemente negativa nel piattello d’argento, che ha
combaciato lo stagno e lo zinco; onde s’inferisce, che debba essere positiva
l’elettricità di questi; il che poi si verifica invertendo l’esperienza, cioè facendo
comunicare all’elettrometro il piattello di stagno, o quello di zinco, che han
toccato l’argento, ec..

Comunque però riesca nelle circostanze favorevoli, e colle attenzioni in-
dicate (f) sensibile abbastanza l’elettricità acquistata dai piattelli nel mutuo
loro contatto, per iscoprirsi a dirittura, e dar luogo anche a distinguerne la
specie, giova ad ogni modo, e riesce di maggior soddisfazione il renderla più
sensibile e patente col portarla ad un grado di forza molto maggiore, tantochè