NOTE DELLA COMMISSIONE
ED AGGIUNTE TRATTE DAI MANOSCRITTI DI A. VOLTA

[1] In L 18 si legge invece:

.... riesce, dico, così di far divergere le fogliette dell’Elettroscopio portante il piat-
tello d’argento a lin. 2 1/2 ed anche 3 buone linee. [Nota della Comm.].

[2] In L 18 si legge:

. . . . talchè arriva il Volta a far divergere i pendolini dell’Elettroscopio a 3 e fino a
4 linee.

In ambedue i punti apparirebbe più corretta la lezione manoscritta. [Nota della Comm.].

[3] In L. 18 si legge la seguente nota:

Vi sono però delle piccole eccezioni che il VOLTA non dissimula. Truova egli che lo
Stagno assai meno allo Zinco che non riceva dal Rame, quantunque sia collocato nella
Scala o serie dei metalli tra esso Zinco e l’Ottone presso a poco a egual distanza ed effet-
tivamente il Rame dia allo Zinco il doppio, ed anche più di quello allo Stagno. Il
Piombo poi non solamente non allo Zinco, come dovrebbe secondo il posto che occupa
nella Scala, di parecchi gradi cioè inferiore ad esso Zinco; ma riceve qualche poco dal me-
desimo; onde parrebbe a questo superiore: ma d’altra parte assai più del Piombo riceve lo
Zinco dall’Argento, dall’Ottone, e da tutti gli altri metalli; epperò va ritenuto nel suo primo
posto già assegnatogli. Cosa conchiudere infine dal complesso di tutte queste sperienze, e
dalle accennate poche anomalie? Che se è vero in generale, che un primo metallo avendo
virtù di dare del suo fluido elettrico ad un secondo e il secondo di darne ad un terzo, tanto
più il primo ne darà a questo terzo, e così per altri metalli in serie; se ciò, dico, si verifica
in generale e può stabilirsi per regola, non è però senza eccezione: giacchè in alcuni casi pe-
culiari nel confronto cioè di certi metalli, la virtù di dare o di ricevere non è quale dovrebbe
risultare da tale regola, ma maggiore o minore, od anche in senso contrario come si è ve-
duto. Intorno a che vuolsi osservare che tali anomalie han luogo singolarmente, e forse uni-
camente per lo Stagno e il Piombo, che sono i metalli più alterabili nella loro superficie,
e alteranti la superficie degli altri cui sporcano e anneriscono, non è pertanto da stupirsi
che varj cotanto l’effetto che dee produrre il loro combaciamento dipendendo quello intiera-
mente dalla superficie: (che più dello Stagno vari il Piombo che più facilmente anneri-
sce) [3'] . [Nota della Comm.].