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l’uno nell’altro, ove si applichino a mutuo contatto due di essi, i quali sieno di-
versi, o sostanzialmente, o per qualunque accidentale e superficial differenza:
potere ch’è assai picciolo nel combaciamento di due conduttori ambi umidi,
o di 2.a classe, per quanto compajano e trovinsi effettivamente diversi, e mi-
nimo poi se sieno anche poco diversi; mediocre ed anche grande nel comba-
ciamento di uno di 1.a classe, di un metallo qualunque, con uno qualunque di
2.a classe, però più o men valido rispettivamente ai varj metalli, e ai varj
conduttori umidi; grandissimo finalmente nel mutuo contatto di due ambi di
1.a classe, e assai diversi, come Argento e Stagno, Argento e Piombo, e meglio
Argento e Zinco. La quale corrispondenza esatta degli effetti a tal causa as-
segnata dal VOLTA, molto più che alla causa supposta da GALVANI, come ognun
vede, dovrebbe già indurre chicchessia a dare a quella una grande preferenza
sopra questa, quand’anche non fosse tale virtù de’conduttori, che li costituisce
al dippiù motori di elettricità, dimostrata con altre prove sperimentali semplici
e dirette. Or dunque che lo è, or che la cosa è non solo provata, ma posta sot-
t’occhio dalle sopra descritte sperienze de’ piattelli metallici, ed anche non me-
tallici, i quali si elettrizzano sensibilmente, e danno chiari segni all’elettro-
metro, pel solo mutuo loro combaciamento, che dite, mio caro ALDINI, e che
dirà l’istesso GALVANI? Io per me dico, e conchiudo colla maggior parte dei
Fisici, a cui tali ultime sperienze son venute a cognizione, e che anche prima
per quelle sole del GALVANISMO moltiplicate e variate in tante maniere dal VOLTA
avevano adottato il suo sentimento, conchiudo, e dico: che il VOLTA dimo-
stra la sua elettricità artificiale ed estrinseca, eccitata cioè dal mutuo contatto
de’ conduttori qualli essi sieno, purchè dissimili, singolarmente poi metallici;
la prova con dirette semplicissime sperienze, e la fa in certo modo toccar con
mano; ne scopre la specie, dove, cioè positiva ossia in più, e dove negativa
ossia in meno; e la misura coll’elettrometro. GALVANI all’incontro ha dimo-
strata in alcun modo la supposta elettricità animale nelle sue sperienze (al-
tronde bellissime, e sorprendenti), quell’elettricità, cioè ch’egli pretende
mossa internamente da qualsiasi forza vitale o funzione organica; molto
meno ha potuto renderla sensibile all’elettrometro; credo il potrà mai.
E con quali argomenti dunque, e prove vuol egli sostenerla? E come potrà
trovar ancora de’ partigiani, se per tutte quelle sperienze, e per tutti i nuovi
tentativi, che sono stati fatti fino ad oggi intorno al GALVANISMO, per tutti i
nuovi fenomeni, è sufficiente il principio scoperto e dimostrato ormai coll’ul-
tima evidenza dal VOLTA, cioè quel potere, quell’azione movente il fluido
elettrico, che si dispiega in ogni contatto di conduttori dissimili?