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d’umido sulla medesima: allora sono atti alle prove; come pure lo sono, anzi
meglio, lasciandoli asciugare da , ma non seccare troppo; tenendoli qual-
che tempo in un ambiente discretamente umido, cioè tra gli 80 e 85 gradi
dell’igrometro di SAUSSURE a capello: l’umido di 90 gradi trova egli, che co-
mincia già a pregiudicare. Così pure se si asciughino troppo, esposti e. g. ad
un ambiente al disotto di 75 o di 70 gradi dell’istesso igrometro, riescono men
atti alle prove di cui si tratta; giacchè divenendo alquanto coibenti e idio-
elettrici non determinano più in tutti i piattelli metallici l’elettricità nega-
tiva, in ciascuno il rispettivo grado di essa: in somma si alterano le cose
in guisa, che le sperienze riescono equivoche, comparendo in alcuni me-
talli, singolarmente nel Zinco, l’elettricità positiva invece della negativa, ec..
Pei liquori alcalini però, ed altri sali deliquescenti, cioè a dire per i piattelli
di legno, ec. imbevutine, conviene un tal ambiente secco, che non è buono pei
corpi imbevuti di semplice e poca acqua. Pel latte di calce fa benissimo l’i-
stessa temperatura umida che conviene a questi, cioè di 80, in 85 gradi; è allora
che si osserva come lo stagno molto dippiù ad esso latte di calce, che al
semplice umor acqueo, conforme si è detto.

Finalmente è riuscito al nostro VOLTA di ottenere coll’istesso artificio e
manipolazione segni elettrici sensibili all’elettrometro anche dal mutuo con-
tatto di due piattelli, l’uno l’altro metallico, con piattelli di cartone,
di legno, ec. imbevuti sufficientemente, ma non troppo (per la ragione già, in-
dicata) di umori diversi, e. g. uno d’acqua, l’altro di una soluzione di nitro,
di latte di calce, di una forte lisciva, ec., e questi segni sono stati costantemente
di elettricità positiva nel piattello inzuppato d’acqua, e negativa in quello im-
pregnato del liquor salino. A stento però ha potuto ottenere tali segni, e sempre
molto più deboli di quelli, che ottiene da due piattelli, uno di legno o nudo, o
coperto di pelle o di carta, ed imbevuto d’acqua, o di qualsisia liquore, e l’altro
di metallo qualunque, non che da due piattelli ambi metallici ma diversi, e di-
versi molto. A stento, dico, riesce al VOLTA di ottenere segni sensibili all’elet-
trometro col combaciamento di due piattelli, nessuno dei quali sia mefallico,
e trovinsi soltanto diversi pel diverso umore, di cui sieno al giusto segno im-
bevuti; giacchè gli è d’uopo di ripetere il giuoco dei toccamenti alternati un
contro l’altro, e collo scudo del Condensatore ben 100 e più volte, perchè questo
alzato indi dalla sua base, possa far divergere 1 ovvero 2 linee le pagliette del-
l’elettrometro; quando bastano ad ottenere altrettanto, ed anche dippiù,
20 o 30 toccamenti di due piattelli, uno umido, l’altro metallico (massime se
questo è di Zinco), e ne bastano 4 ovvero 6 di due ambi metalli, e diversi
molto, come argento e stagno.

Ed ecco (per far ora l’applicazione alle sperienze del GALVANISMO) perchè
riuscendo cotanto facile di evitare le sensazioni di sapore, ecc., e le contrazioni
muscolari mediante il far entrare nel circolo due metalli assai diversi, che si