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sopra un’altra boccetta di eguale capacità, indi il residuo sopra un’altra,
poi questo quarto sopra un’altra ec.) tanto che non rimanga più che per 1/20,
od 1/30 di grado, e fatto prova, la sola rana preparata del tutto verrà scossa
ancora fortemente, le altre nulla.

Qui cade a proposito di far osservare, che non è già indifferente la dire-
zione della corrente elettrica; avendo io trovato (e ciò pure fin dalla primavera
del 1792 in cui pubblicai le mie prime Memorie sull’Elettricità animale) che
molto più efficace riesce se la direzione sia dal busto o spina dorsale agli arti
inferiori, cioè che passi dal tronco dei nervi ai rami, che al rovescio. Trovata
la minima carica elettrica, che può convellere la rana preparata quando si
dirige la scarica dai nervi ischiatici ai muscoli delle coscie e delle gambe in cui
si diramano, sperimentate col fare un’uguale scarica in senso contrario e non
ecciterete il minimo moto; e neppure con una, due o tre volte più forte; or-
dinariamente vuol essere quattro o 5 e talora 6, e fino 8 volte maggiore; e
quasi tanto forte quanto per iscuotere una rana non del tutto preparata.
Anche questa scoperta fu da me fatta nella Primavera dell’anno 1792 e
pubblicata assieme alle altre sopra indicate nelle prime mie Memorie sull’Elet-
tricità animale, inserite nel Giornale del Dr. Brugnatelli, e in quella trasmessa
e premiata dalla Società R. di Londra, che si truova nel Vol. delle Transazioni
dell’anno seguente.

Tale scoperta facendoci vedere, che il corso del fluido elettrico ne’ nervi
favorevolissimo all’eccitamento del moto ne’ muscoli dipendenti è quello che
si fa nella direzione giustamente in cui agisce e si dispiega il potere della vo-
lontà, nel produrre i moti degli stessi muscoli, che sono in suo arbitrio, cioè
discendendo dal capo o tronco de’ nervi ai rami, potrebbe già farci congettu-
rare che appunto il fluido elettrico sia quello di cui si serve l’anima per produrre
i moti volontari; giacchè esso adopera così bene e conformemente all’indole
e disposizione de’ nervi, ed essi sono così adatti a riceverne l’azione giusto
l’indicata direzione: la quale congettura verrà di molto ad avvalorarsi quando
osserveremo che l’azione del fluido elettrico è propriamente e direttamente
sui nervi, e che egli è per quelli de’ moti volontarj lo stimolo più efficace e più
appropriato.

Ma di quest’argomento altrove. Basti l’accennato quì per far vedere, che
non escludo già ogni Elettricità animale , anzi le assegno altra più nobil parte
nell’Economia, mentre dimostro insussistente quella messa in iscena da GAL-
VANI, e sostenuta da’ suoi aderenti, che suppone cioè uno sbilancio di fluido
elettrico tra i nervi e i muscoli, o tra l’interno e l’esterno dei muscoli, e spiega
tutte le sperienze delle convulsioni ec. eccitate coll’applicazione de’ metalli,
per una scarica e restituzione d’equilibrio. Io sostengo all’incontro che nulla
vi ha di questo in simili sper. e ; che tutto è giuoco di un’elettricità estrinseca,
d’incitamento cioè e di mossa data al fluido elettrico nel combaciamento di