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e modificazioni, che influiscono a far variare l’azione de’ conduttori di questa
2 a classe. E quale è l’azione dei corpi, che contengono bensì degli umori, ma o
coagulati, o affatto incorporati, in istato fisso, o di combinazione, come il sa-
pone più o men duro, il bianco d’uovo cotto, il latte rappreso, una gelatina
consistente, la polenta ben cotta, i muscoli, i nervi, i tendini, spremutone
ogni succo liquido, ecc.? Qual sia, e quanto diversa l’azione di questi al con-
fronto un dell’altro, e dei vari liquidi, e quasi liquidi, non son giunto a deter-
minarlo ancora: tanto solo ho potuto scoprire, che differiscono i tendini mas-
simamente riguardo a tale virtù motrice, e dall’acqua, e dai sopra indicati
umori salini e viscidi.

Divisi così in due gran Classi i Conduttori, e notate per ciascuna classe
le specie che si distinguono riguardo alla diversa maniera o grado di azione in
qualità di eccitatori, come ho fatto con sufficiente accuratezza rispetto alla
1 a classe, e rispetto alla 2 a all’ingrosso solamente e in quel miglior modo che
ho potuto, portiamoci a considerare più davvicino cotal meravigliosa, sorpren-
dente in vero, azione, che dispiegano mercè l’applicarsi semplicemente al con-
tatto, e finchè stanno così combaciati, due di quelli, diversi appunto di specie,
o meglio assai di classe. Per ora altro non diremo, se non che in grazia di tal
combaciamento risulta ivi per un giuoco qualsiasi delle forze mutue, cioè di
attrazione o di ripulsione, uno sbilancio nel fluido elettrico, una tensione, che
mira a smuoverlo e a metterlo in una corrente continua; la quale effettivamente
ha luogo ove compiasi il circolo conduttore, e dura finchè il medesimo non
s’interrompa. Tutte le sper. e che ho addotte, e che addurrò confermano questo
principio o legge nuova di Elettricità da me scoperta.

Dico legge o principio nuovo , perchè si è sempre tenuto che i conduttori
fossero atti solamente a prestare la via e dar passaggio al fluido elettrico
dianzi sbilanciato e tendente a ricuperare il perso equilibrio, non mai che aves-
sero potere col solo toccarsi fra loro di turbare e rompere un equilibrio preesi-
stente, di concitare il fluido elettrico quieto, e metterlo di posta in giro. Sape-
vasi bensì, che applicando un conduttore buono o cattivo ad un non condut-
tore ossia coibente, ed anche ad un semicoibente, e facendoli strofinare insieme
ne veniva smosso il fluido elettrico in guisa che accumulavasi nell’uno dei due
a spese dell’altro, onde poi sortiva dallo stropicciamento elettrizzata in più
o in meno la superficie del coibente; ma appunto credevasi che per tale origi-
nario smovimento del fluido fosse richiesta qualche cosa di più del semplice
contatto e combaciamento, cioè o attrito, o percossa, o pressione almeno (salvo
alcuni, in cui si era trovato bastare la sola azione del calore, come nelle Tor-
maline); e inoltre si aveva per condizione necessaria, che od ambedue, od uno
dei corpi stropicciantisi fosse o coibente affatto, o in qualche notabil grado al-
meno; ai quali coibenti si attribuiva perciò esclusivamente la virtù di eccitare
per tal mezzo dello strofinamento l’elettricità, onde si eran chiamati elettrici