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« di acqua salata. Ne abbiamo formato una colonna nel seguente ordine: Zinco, argento e car-
« tone, come nell’annessa figura; X-X è una boccetta di vetro chiusa da un turacciolo di su-
« ghero, in cui penetrano due fili metallici G-G-T-T senza toccarsi, come nella pistola ad aria in-
« fiammabile. La boccia X-X è piena di acqua distillata. Al momento che l’estremità del filo
« metallico T-T tocca la superficie dell’ultima lastra, si vedono formarsi dalla superficie del filo
« metallico S-S nella parte immersa nell’acqua delle minutissime bollicine di aria, le quali vanno
« a poco a poco crescendo, e formano un getto continuo di aria, la quale si raccoglie nella parte
« superiore della boccia X-X. Esaminata quest’aria si trova essere aria infiammabile. La superficie
« dei fili metallici è a capo di pochi minuti calcinata. Nelle sperienze che sono state fatte questa
« mattina dal Prof. JACQUIN, si sono adoperati de’ fili d’oro, d’argento, di ferro, di platina,
« d’ottone. Tutti questi fili hanno decomposto l’acqua, ed hanno fornito molto gas infiam-
« mabile.

« Fra l’estremità del filo G-G, ed il pezzo di cartone B-B abbiamo interposto delle lastre
« di cobalto privato di tutto il ferro che egli suol contenere, di nickel, della piombaggine, del
« ferro, dello stagno, del piombo, della platina. L’acqua è sempre stata decomposta con tutti
« questi fili metallici e corpi interposti. Sarebbe curioso di vedere se la scomposizione dell’acqua
« si fa più celeremente, o più lentamente secondo la diversa qualità de’ metalli interposti; e si
« potrebbe determinare facilmente la quantità dell’acqua decomposta dalla quantità di gas