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e carbone: riesce poi coerentemente il medesimo sapore più forte del doppio,
per quanto può il senso giudicare, vivissimo e pungentissimo, lasciando il
piombo, che tiene come dicemmo il posto di mezzo, si contrappongono gli
estremi opposti, cioè zinco da una parte, dall’altra argento, rame piritoso,
piombaggine, o meglio ancora carbone scelto.

§. Or ella è cosa anche questa sorprendente, che tanti avendovi
e metalli ed altri corpi intermedj (in ordine alla virtù elettrica, di cui si tratta)
scendendo dall’argento al piombo, e meglio cominciando dal carbone, tanti
metalli, semimetalli e leghe, tante leghe di diversi metalli, tante miniere e pi-
riti, non si truovi poi dal piombo fino allo zinco cotanto lontano, se non lo
stagno; e che questo solo nelle varie sue modificazioni presenti alcuni gradi in
questo grande intervallo. Lo stagno di commercio fra noi usuale, che non è
stagno puro, sta appena sotto il piombo. Un poco più sotto sta lo stagno fino,
d’Inghilterra, e quello di Fiandra. Ma distano ancora assai dal zinco; finora
ho trovato solamente lo stagno battuto in foglie sottili, quello stagno de' li-
bretti, di cui si fa uso per inargentare a falso, come pure quello, di cui è coperta
la carta, detta volgarmente carta d’argento, che s’accosti ad esso zinco, tanto
che alcuni di tali fogli stagnati (alcuni, dico, che convien scegliere a prova), lo
raggiungono pur anco; in guisa che si giunge ad eccitare con essi contrapposti
all’argento (e meglio al rame piritoso, alla piombaggine, al carbone) nell’una
maniera il sapor acido tanto vivo e pungente, nell’altra l’alcalino tanto acre
e rabbioso, quanto appunto col zinco contrapposto similmente agli stessi car-
bone, argento ec. Quindi è, che di questi fogli stagnati scelti fra molti soglio
servirmi a preferenza del zinco, per essere più comodi, e maneggiabili.

§. I corpi sopra descritti (§. ) non sono tutti buoni Condut-
tori dell’elettricita, e nessuno lo è di quelli, la di cui sostanza metallica per ab-
bondante che sia, trovasi sensibilmente ossidata, ossia in istato di cola, come
la miniera di rame epatica 1); il ferro specolare, e il micaceo 10) e 11); la mi-
niera di piombo terroso 18). In generale la conducibilità l’ho trovata corrispon-
dente alla virtù di eccitare il sapore ec. e non in rapporto alla quantità di ma-
teria metallica. Così il carbone di buona qualità, 36) la piombaggine 35), il
rame piritoso 4) son perfetti conduttori tanto come i migliori metalli; almeno
non vi ho scorta differenza nella vivacità delle scintille elettriche provocate
da questi o da quelli. Dopo i già detti è conduttore quasi egualmente buono
il ferro piritoso 13); la pirite sulfurea cubica di ferro 15) quantunque contengano
quella egual dose, e questa molta maggior proporzione di solfo di sua natura
coibente, che ferro. All’incontro la miniera di ferro nera ricchissima 8), e l’ema-
tite rossa 9) non eccitano punto scintille piene e sonore, presentate ad un con-
duttore ben elettrizzato, ma picciole e stentate con quel cigolìo che indica la
poca permeabilità al fluido elettrico. Che più? La miniera d’antimonio grigia
o compatta o cristallizata, la radiata, comunque ricca di metallo 24) e 25)