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obbiettate da GALVANI, e suoi pochi seguaci, in cui non compare che vi sia
alcuna differenza ne’ conduttori umidi, o nelle parti animali stesse, che si
adducono a mutuo contatto, affrontandosi e. g. muscolo con muscolo, nervo
con nervo, ec.: e ciò nondimeno han luogo le convulsioni. Ma svanisce anche
questa difficoltà (e restano così tolte tutte), se si riflette, che non si ricerca,
come ha provato in cento maniere il VOLTA, che una picciolissima differenza
in qualche punto della superficie, una differenza anche impercettibile ne’
conduttori portati al mutuo contatto, per incitare e muovere il fluido elettrico,
tanto da scuotere una rana preparata di tutto punto, ed eccitabile al sommo.
Così è: siccome basta, qualora adoprinsi o due pezzi dell’istesso metallo, del-
l’istesso argento, dell’istesso stagno, dell’istesso zinco, od anche un sol pezzo,
interponendolo a conduttori umidi quali essi sieno, basta sovente che una
delle estremità abbia diversa, tempera, diversa, lucentezza, oppur che sia leg-
germente sporca o velata da qualche cosa di eterogeneo (basta, e. g. averla
fregata alquanto contro un tavolo di legno, o di pietra, contro una pelle,
contro l’abito che si ha indosso, contro un metallo diverso, ec.) e che l’altra
estremità, non lo sia, o non egualmente; con che quel tal metallo, allorchè
viene a compiere il circolo, trovasi effettivamente frapposto a due conduttori
umidi o di 2.a classe dissimili; così pure trattandosi di conduttori tutti di que-
sta 2.a classe, ossia umidi, basta talvolta, nelle circostanze cioè di una somma
eccitabilità della rana preparata nel miglior modo, basta una leggier differenza
fra tai conduttori, una differenza poco o nulla rimarcabile. Non così se la rana,
non è compitamente, e di fresco preparata, e in sommo grado eccitabile: in
tal caso vi vuole un'eterogeneità più marcata ne’ conduttori umidi, che
prendono di mezzo il conduttore metallico omogeneo; e nel caso, che non
entri alcun metallo, richiedesi assolutamente che la rana sia preparata di
tutto punto, e inoltre bisogna far toccare ai muscoli del dorso, o meglio ai
nudi nervi ischiatici, non già qualunque parte della gamba, non le carnose e
molli, ma bene, come avverte il VOLTA (nelle cit. lettere a VASSALLI e a
GREN), quella parte bianca e tendinosa, in cui termina il muscolo gastrocne-
mio. Che se la rana preparata è ancor meno eccitabile, però in grado tutta-
via più che mediocre, non basta neppure far toccare ai nervi ischiatici, o ai
muscoli dorsali cotal parte tendinosa della gamba; ma vi vuole al dippiù,
che qualche umore viscido, o salino s’interponga ove tali parti si adducono al
contatto, che l'una o l'altra cioè, od ambedue sieno imbrattate di sangue, o
s’intridano a bella posta di scialiva, d’orina, d’acqua salata, di sapone stem-
perato, o meglio d’un forte liquor alcalino.

Ecco pertanto quanto può l’eterogeneità anche dei soli conduttori umidi,
o di 2.a classe; e come gli effetti corrispondono giustamente ai gradi di tale
eterogeneità, voglio dire son maggiori dove questa appar maggiore, ec.. Or
dunque anche quando col venir a combaciarsi o muscolo con muscolo, o nervo