APPENDICE.
ARTICOLO TRATTO DAGLI ELEMENTI DI FISICA DI GREN (a) .
Parte 2.a. Capo 4o.

DELLA COSÌ DETTA ELETTRICITÀ ANIMALE.

§ 1392. Allorché ad una rana vira si snuda un nervo, es. gr. il crurale, e questo nervo si
tocca contemporaneamente con due metalli diversi, es. gr. con argento e stagno, con argento e
zinco, intanto che anche questi metalli sono in contatto fra di loro, insorge al momento una
contrazione convulsiva dei muscoli a cui quel nervo si dirama. Un tal fenomeno ha luogo
fintanto che dura nelle parti la vitalità. Se pongasi l’estremità dei nervi sopra un metallo, e. g.
sopra un pezzo di stagnuola, e alla carne snudata o muscolo, in cui s’impianta il nervo, appli-
chisi un altro metallo, e. g. una striscia di foglia d’argento; e tocchinsi ora ambedue i metalli
con un arco non conduttore, non compajono le convulsioni; esse però insorgono tostochè
le dette laminette metalliche si fanno comunicare per mezzo di un buon conduttore elettrico,
per mezzo e. g. di un filo metallico, per mezzo di un carbone. Le convulsioni compajono
similmente se i due luoghi d’un solo nervo si appongano due diversi metalli, e questi sian
messi in comunicazione, mediante un buon conduttore; e similmente non compajono, ove la
comunicazione si faccia mediante un non-conduttore.

§ 1393. Le sperienze possono farsi in altra interessante curiosa maniera, cioè col levare
intieramente alla rana vira la pelle, estrarre le interiora, e prepararla in guisa, che le sue
gambe posteriori restino unite al tronco unicamente per i nervi crurali. Si ponghino allora
due bicchieri di vetro pieni d’acqua vicini l’uno all’altro e quasi contigui, e si corichi sopra
essi la rana in guisa, che il tronco peschi nell’acqua dell’uno, le gambe nell’acqua dell’altro
bicchiere. Ciò fatto, se tuffisi un metallo nell’acqua dell’uno, e un altro metallo diverso nel-
l’acqua dell’altro bicchiere, in modo che ciascuno di tai metalli sporga fuori anche dell’acqua;
ecco comparire le convulsioni nella rana tostochè essi metalli si adducano a un mutuo con-
tatto.

§ 1394. Se invece s’adoprino per questa sperienza, o per la precedente solo metalli della
medesima specie, i quali non siano in alcun modo diversi, non succede al contatto di uno col-