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della qual calce compare ricoperta in breve d’ora tutta la superficie immersa
nell’acqua d’ambi i fili, oltre quella, che, come or ora si è detto, raccogliesi
in fondo del tubo o boccetta, e che trovasi, continuando l’esperienza, cioè la-
sciando andare le cose da , dopo un giorno o due assai abbondante.

Una così pronta e rapida calcinazione de’ metalli nell’acqua semplice
e fredda, torno a dire, è ben mirabile. Ma quello ch’è ancor più prodigioso si
è, che di questa maniera, e con tale e tanta prontezza, e a vista d’occhio si
calcinino non che zinco, stagno, ferro, rame e gli altri metalli ignobili, la cal-
cinazione de’ quali avea io pur trovato, come ho fatto osservare, venir insi-
gnemente promossa dall’azione elettrica del mio apparato, dalla corrente
perenne di fluido da esso incitata e mantenuta; ma ben anche i metalli nobili
argento, oro, e platina: ciò che non avrei creduto, e in che consiste il più
grande della scoperta. E come mai codesti metalli dissolubili, e termossidabili,
il primo soltanto dall’acqua forte, ossia ossiseptonico, e gli altri due dalla
sola acqua regia (ossisepto-muriatico), o dall’ossimuriatico termossigenato,
e altronde così restii alla calcinazione, talchè sortono illesi e immutati dal
più gran calore, e dal più vivo fuoco in contatto dell’aria anche la più pura,
ossia del gas termossigeno; come mai codesti metalli perfetti vengono a su-
bire tal calcinazionefacilmente, e prontamente, a vista d’occhio, nell’acqua
semplice e fredda? Qual nuovo prodigioso agente chimico, e quanto efficace
gli è mai il fluido elettrico, che scorrendo senza grand’impeto, anzi pur dol-
cemente, attraverso dei fili d’oro, d’argento, o d’altri metalli, e per un pic-
colo strato d’acqua ad essi frapposto, come accade nelle sperienze di cui si
tratta, decompone quest’acqua, svolgendone il radicale infiammabile in forma
di gas, ossia di gas infiammabile, e tirando il termossigeno sopra di essi metalli,
e combinandovelo, che è quanto dire calcinandoli?

Si conosceva, è vero, la termossidazione di alcuni metalli in contatto
dell’acqua pura, collo svolgimento di molta aria infiammabile; ma dei soli
ferro e zinco, e per lo più coll’ajuto di un calore, che facesseli roventi, o meglio
candenti. Ma nelle nuove sperienze, di cui ora si tratta, tutti i metalli, nessuno
eccettuato, e i nobili così bene che gl’ignobili sono facilmente termossidati,
e prontamente; e lo sono senza bisogno di riscaldar punto essi metalli,
l’acqua in cui pescano. È dunque il fluido elettrico, che scorre pe’ detti metalli,
e passa invisibilmente, placidamente, e continuatamente dall’uno all’altro
attraverso un piccolo strato di acqua, più attivo ed efficace in determinare
e promovere la decomposizione di questa, e la termossidazione di quelli, che
non è il fuoco, ossia un calore intensissimo, e portato fino all’incandescenza
di essi metalli. È dunque per stesso un vero agente chimico de’ più efficaci.

Sapevamo ancora dalle belle sperienze dei celebri Fisici Olandesi DEIMAN
e TROOSTWICH, che le scariche elettriche discretamente forti, a segno cioè di
spezzare con viva e sonora scintilla una lamina d’acqua frapposta alle punte