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fiocchi sollevati di genuina calce metallica; laddove tutti gli altri archi, ossia
le lastre r z in cui terminano, combaciando l’acqua con una superficie assai
più larga, cioè di un pollice quadrato poco più poco meno e offrendo quindi
un più libero e facile passaggio alla corrente elettrica, decompongono bensì
anch’esse l’acqua e si ossidano; ma molto lentamente, cosicchè non com-
paiono le bolle d’aria, la calce metallica, se non a capo di alcuni giorni;
la differenza pertanto

da E. 47 ε.

[La differenza dunque] per i fili o lastrette sottili, e per le lastre larghe o fili
grossi, non è che dal più al meno di celerità, con cui succedono i medesimi
fenomeni, fenomeni ch’io avea già osservati avanti NICHOLSON, e fino dalle
prime sperienze col mio Apparato Elettro-motore, come vi dicea nella lettera
precedente. Una tal differenza è però grandissima quando il diametro de’
fili metallici sottoposti alla sperienza essendo minore di 1 linea, o di 1/4, e
pescando essi fili per un pollice di profondità, o meno nell’acqua, si ottiene
dippiù in qualche minuto e fino in pochi secondi, di quello si ottenga in uno o
più giorni con lastrette di un mezzo pollice di larghezza tuffate per altrettanto
circa di lunghezza. Del resto cotestagrande differenza non dee farci troppa
maraviglia, se riflettiamo, ch’una egualmente grande, ha luogo in altre spe-
rienze fatte colle macchine elettriche comuni, colle boccie di Leyden, ecc.
con cui si porti l’azione della corrente elettrica o delle scariche or sopra larghe
superficie del nostro corpo, ed ora sopra pochi punti, e particolarmente in
quelle sperienze ch’io faccio col mio Apparato, nelle quali compio il circolo
applicando alla fronte, o a qualche altra parte del volto una lastra di metallo,
che comunica con uno dei capi di esso Apparato, ve l’applico, dico, e ve la
tengo per qualche tempo applicata per pochi punti di contatto, e quando
per una più o men larga superficie; osservandosi in tali sperienze, che dove col-
l’applicazione di una abbastanza larga superficie niun dolore o puntura si
sente, o appena qualche cosa, un forte bruciore, e un dolore mordente, si
eccita o tosto, o, come accade più sovente, dopo alcuni istanti, e cresce fino
a divenire intollerabile, ove il contatto si faccia sopra piccola superficie, o in
pochi punti. Anche qui dunque scorgesi il difficile passaggio della corrente
elettrica per la via dei conduttori umidi, se questa non è larga molto; e che
gli è per tale difficoltà che incontra essa corrente in simili passi stretti, per
la resistenza che questi imperfetti conduttori le oppongono ch’essa ferisce
punge, morde, e lacera quasi, in certo modo essi conduttori, ossia quelle
fibre sensibili. Or quando l’azione della stessa corrente si porta similmente
nelle sperienze elettrico-chimiche, di cui ci occupiamo, sopra una piccola