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ne’ due bicchieri... : c c terzo filo di ferro che pesca similmente ne’ bicchieri...
di questa maniera si fanno tre sperienze in una volta e se ne possono fare di
più; giacchè l’istessa corrente elettrica in giro agisce sopra tutti i detti fili
egualmente; e solo riesce un poco più debole in ragione della resistenza che
s’incontra in ciascuno di essi, ossia nel passaggio dai medesimi nell’acqua,
essendo la loro superficie con cui combaciano essa acqua di poche linee
quadrate, epperò non abbastanza larga per dare un passaggio del tutto
libero, a detta corrente, giacchè l’acqua è un conduttore tanto imperfetto
che non può trasmettere ad un tratto una quantità considerabile di fluido
elettrico, e con una larga superficie non presenta un gran canale o molti piccoli
canali insieme; una prova evidente di questo difficile e ritardato passaggio
del fluido elettrico da un sottil filo metallico nell’acqua, o da questa in quello
si è, che ove il circolo trovisi compito, ma a compierlo entri un tal filo metallico
sottile pescante co’ suoi due bracci nell’acqua delle tazze,... B fig., il fluido
elettrico non scorre in piena corrente, come far dovrebbe in giro, ma rimane
un poco accumulato dal lato A, e un poco diradato dal lato B, come appare
dai segni che si possono ottenere di elettricità positiva da quel lato e di nega-
tiva da questo, con un buon Condensatore, che vi si faccia toccare; massime
poi, se non uno, ma due, tre, o più siano gli archi di sottil filo metallico che
comunichino di seguito una serie di tazze, come nella fig. . . . . nel qual caso
potrassi anche, se l’Apparato è altronde grande abbastanza, ricevere una scossa
molto sensibile intingendo un dito nella tazza... e un altro nella tazza..., o
meglio toccando contemporaneamente i loro archi... con lastre o grossi tubi
metallici impugnati dalle mani ben umettate, ecc. Tali sperienze sorprende-
ranno forse chi osservando solamente che il circolo conduttore è compito
non riflette, o stenta a persuadere che l’acqua sia un così imperfetto deferente,
e che possa malgrado che comunichi con un filo metallico tuffato in essa impe-
dire neppur per poco il corso del fluido elettrico e tenerlo indietro. Ma pure
la cosa è così; può dubitarsene: un sottil filo metallico, od una lastretta
strettissima pescanti nell’acqua, massime pura, per la lunghezza di uno o due
pollici non bastano al libero tragitto di una corrente elettrica un poco copiosa,
la quale per conseguenza vi soffre qualche sorta d’impedimento, e di ritardo.

Or egli è appunto per questa angustia e difficoltà di passaggio che la cor-
rente di fluido elettrico di cui si tratta, tanto più attiva quanto più coartata|ristretta,
adopera ivi sopra l’acqua e sopra il metallo in modo di decomporla quella e
produrre l’ossidazione di questo con una maravigliosa prontezza, e a vista
d’occhio, talchè, in pochi minuti, e talora in pochi secondi compare un capo
del filo metallico in quella parte che pesca nell’acqua tutto gremito di pic-
ciole bolle d’aria, che vanno man mano ingrossando, e l’altro capo invece
coperto in brev’ora tutto al lungo da uno strato aderente, e da molti bei