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Ma lasciando i nomi, de’ quali poco importa, ci basta sapere che sì l’uno
che l’altro, e qualunque ne sia la costruzione (giacchè ne ho pur immaginate,
ed eseguite delle altre, fondate anch’esse sopra il medesimo principio) è Appa-
rato motore per se stesso di Elettricità, e motore perpetuo. Il quale cioè incita
e spinge il fluido elettrico in virtù di quella forza arcana (da me scoperta
son già parecchi anni, e dimostrata in seguito con sempre nuovi fatti e prove
sperimentali, e sostenute contro ogni maniera di obbjezioni) in virtù, dico,
di quella forza, onde toccandosi fra loro due metalli di diversa specie uno tende
a dare, e effettivamente del suo fluido elettrico all’altro, cioè i superiori
danno agl’inferiori nel seguente ordine, Oro, Argento, Rame, Ottone, Ferro,
Stagno, Piombo e Zinco (per tralasciare altri metalli, e leghe, e piriti e il
carbone, che hanno ciascuno il loro luogo in tal ordine, e stanno sopra questo
o quello dei metalli più nominati, e taluno fin sopra l’argento) e tanto più
danno, quanto essi metalli che si toccano, trovansi nel detto ordine collocati
più lontani. Or dunque l'Apparato nostro, sia quello a colonna, sia quello a
corona di tazze, od altro costruito in diversa forma, sol che trovisi formato
di una lunga serie di coppie metalliche eterogenee, disposte nel medesimo
senso, e comunicanti l’una all’altra per mezzo di altrettanti strati di acqua,
o di conduttori umidi quali essi siano, al che si riducono tutte le condizioni
richieste, codesto apparato spinge il fluido elettrico da un capo all’altro di
tal serie ordinata di corpi, lo spinge e incalza nell’esempio delle figure 1, 2
nella direzione indicata dalle freccie: con che viene esso fluido a diradarsi
dalla parte... e massime all’estremità... e ad accumularsi verso l’altra estre-
mità,... e ciò tanto maggiormente quanto i metalli di ciascuna coppia sono
più diversi, ossia più distanti nell’indicato ordine, come già si disse, e quanto
la serie de’ medesimi è più lunga; giacchè il fluido elettrico riceve tanti im-
pulsi, quanti sono i contatti, ossia le coppie di detti metalli; di maniera che
se arrivino queste coppie a 50 circa, potrà un tal Apparato innalzare a di-
rittura il mio elettrometro a paglie sottili, senza cioè l’ajuto di alcun con-
densatore, ad un grado che è quanto dire far divergere tai pendolini di una
mezza linea e di una linea intiera, vale a dire 2 gradi, se le coppie metalliche
siano da 100. ecc. Col condensatore poi farli battere a riprese contro le pareti
della boccetta e far che vibri esso Condensatore scintille visibilissime (c) .