LETTERA
DEL PROFESSORE VOLTA AI. PROFESSORE
ALESSANDRO LUIGI BRUGNATELLI
SOPRA L’APPLICAZIONE DELL’ELETTRICITÀ
AI SORDOMUTI DALLA NASCITA.

Vi scrissi già, che le tante detagliate relazioni di sordi muti, a cui è stato
dato l’udito coll’applicazione del mio apparato elettro-motore, singolarmente
a Tever (Città della Vestfalia, e Capitale del Teverland, ch’è Signoria appar-
tenente allo Zar di Moscovia) [1] per opera, e col metodo giudiziosamente
immaginato di un certo SPRENGER, erano più che sufficienti a mostrare anche
ai più increduli, che la cosa non è sprezzabile, e che merita almeno, che si
provi da altri. Ho voluto dunque ancor io accingermi a tali prove, sebbene
nodrissi più dubbj, che speranze; e già da giorni 15, adopero un metodo simile
a quello di SPRENGER sopra una giovinetta sorda dalla nascita, dell’età di
circa 15. anni, che trovasi quì a Como in un Conservatorio di povere zitelle.
Non posso dire di aver avuto finora un gran successo; ma però non può ne-
garsi, che la paziente ha acquistato il senso dell’udito a segno di marcare
varj suoni anche non molto forti, e in distanza di alcuni piedi. Si cominciò
ad accorgersi, che sentiva qualche cosa al principio del terzo giorno, cioè
dopo aver la giovane subito da 8. a 9. operazioni della durata ciascuna di
10. minuti a cadaun orecchio, in cui si fan succedere le scosse ad ogni mi-
nuto secondo. In tutti i consecutivi giorni si osservarono de’ progressi, ma
piccioli. È curioso, che i suoni ottusi e cupi sono quelli ch’ella sente meglio,
ei primi che ha potuti sentire, quali sono il battere sopra una scattola di