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vero, cosa ha da fare questo girare della bacchetta sulle dita col fluido elet-
trico? Quale mai corrente, di questo fluido potrebbe produrre un tal moto? ?
Ed un’elettricità, che pur giugnesse a produrlo, non dovrebbe molto più
facilmente movere i comuni elettrometri?

Provate dunque a dar in mano al vostro Aquario un elettrometro sen-
sibilissimo a boccetta, uno de’ miei colle paglie, e vedete se questi pendolini
divergono: potrete allora almeno scoprire, e distinguere quand’è elettricità
per eccesso, e quando è per difetto, i gradi della medesima, ecc: ma son certo,
che non vedrete niente: e persisterete a credere, che un’elettricità che non
move punto i più sensibili elettrometri, valga poi a volgere in giro una pe-
sante bacchetta? I miei apparati quando sono composti di un buon numero
di coppie metalliche, cioè 40. 60. o più, e danno una scossa piuttosto forte,
che arriva ai gomiti, ed anche alle spalle, non producono alcuno degli effetti
da voi indicatimi, sensazioni di caldo o di freddo trascorrente le membra,
tremori, molto meno potrebbero far rotare la bacchetta; producono
però effetti sensibili negli elettrometri, massime coll’ajuto del mio Conden-
satore di elettricità. Senza del Condensatore 50. o 60. coppie metalliche in-
nalzano appena di 1. grado le paglie sottili, ossia le fa divergere di 1/2 linea;
e quindi il contatto di due soli metalli non arriva che ad 1/50 circa di grado.
Vedete se con questi dati potrebbe mai spiegarsi che una massa di un sol
metallo, di due, o di tre, o di qualche altro conduttore, o conduttori diversi
producesse effetti cotanto grandi come quelli, che si pretende succedano nei
Penne, Anfossi, ed altri così detti Aquarj. Che poi succedano così marcati
sopra alcuni individui soltanto, e sopra il comune degli uomini niente affatto,
è un mistero ancora incomprensibile, e che non si può credere, e che se fosse
pur vero, si allontanerebbe affatto dagli effetti che producono i miei apparati,
giacchè è ben vero che alcuni sentono più, altri meno le scosse, il dolore, il
lampo, il sapore ecc.; a norma che han sortito un temperamento più o meno
delicato; ma come non v’è nessuno il quale ne sia affetto cotanto smaniosa-
mente, che affatto si distingua dagli altri, così poi anche non v’è nessuno che
non provi la scossa più o meno, non senta il bruciore, non veda il lampo, ecc.

Ecco dunque come non v’è rapporto alcuno tra i pretesi fenomeni del
Bletonismo, e i veri del Galvanismo, ossia dell’elettricità metallica, e come
la mia teoria si rifiuta a questi. Con tutto ciò io persevero ad essere il vostro

Obbmo Servo e Amico A. VOLTA.