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gamento, percossa, calore, altro movente; lasciando infine tutto
in riposo; salvo il fluido elettrico, il quale sorte dall’equilibrio di sua posta,
diciam così, e movesi determinato soltanto dal semplice mutuo contatto
di conduttori fra loro diversi, specialmente metallici.

Tale è la sopra indicata scoperta del VOLTA, tale il suo Elettromotore,
che fece stordire, e mise in moto tutti i Fisici; scoperta feconda oltre ogni
credere di altri bellissimi ritrovamenti.

E primieramente non men naturale che soddisfacente si è l’applicazione
da lui fattane a spiegare la stupenda virtù della Torpedine, del Gymnotus
electricus, e di altri pesci, di portare cioè valide scosse, simili affatto a quelle
che danno le capaci boccie di Leyden, o meglio le batterie elettriche capacis-
sime pur debolmente cariche.

Non solamente i Fisici tutti, Professori e dilettanti d’ogni maniera, tratti
in ammirazione di tal nuovo stromento inventato dal VOLTA, sì attivo, e
di non difficile costruzione, la quale anche può variarsi in cento modi, e al
tempo stesso cotanto istruttivo, si misero attorno al medesimo, e si appli-
carono a ripetere e moltiplicare con esso sperienze in varj modi, sperando
fare ulteriori applicazioni, e giungere a nuove scoperte; ma i Medici e i Chi-
mici pur anco. A dir vero le concepite speranze de’ Medici, se non andarono
del tutto a vuoto ebbero ben poco successo, e i tanti prodigj decantati da
principio svanirono, e più non se ne ottennero sicchè anche questa nuova
medicina elettrica cadde in discredito per colpe forse dei medesimi operatori,
che o non seppero valutare l’azione dell’elettromotore da loro adoperato,
o non l’applicarono a dovere, o, stanchi in qualche modo di prove, che non
bene rispondevano ai loro disegni troppo presto desistettero dalle medesime,
ed abbandonarono l’impresa. Così è che vennero tali cure mediche e chirur-
giche troppo esaltate per alcun tempo, e troppo trascurate in appresso.

All’incontro i Chimici e più assidui, e più sagaci ne trassero il maggior
partito co’ loro tentativi, pe’ quali riuscirono ad ottenere i più grandi e lu-
minosi successi, che superarono ogni loro aspettazione. Basti l’accennare
le scoperte da loro fatte con Elettromotori di varia grandezza, ed aggiunte
a quelle di VOLTA. Sono dunque:

1.° La decomposizione dell’acqua faciente parte del circolo ne’ due
gas componenti la medesima, ossigeno ed idrogeno, già da lui veduta; e il
trasporto e adunamento del primo al capo della pila elettrizzato in più, che
chiamasi polo positivo, e del secondo, cioè del gas idrogeno, all’altro capo elet-
trizzato in meno, ossia polo negativo; e ciò anche con pile di mediocrissima
forza, composte di sole 20. coppie metalliche, ed anche meno.

2.° La decomposizione de’ sali neutri, o meglio disciolti nell’acqua col
trasporto parimenti, e adunamento successivo di tutto l’acido al polo posi-
tivo, e di tutto l’alcali, o terra, o metallo revivificato al polo negativo, con