366
« stesso fin da principio, a colonna cioè, a cui propriamente si è dato il nome
« di Pila, a corona di tazze, come chiamai il mio primo apparato, al quale si
« riferisce quello or più usitato a vasche divise in altrettanti scompartimenti
« o celle ripiene d’acqua per lo più salata, quante sono le coppie metalliche ».

J. 87 A:

Quanto non ha il nostro VOLTA illustrata e promossa la Scienza del-
1’Elettricità sì artificiale, che naturale atmosferica colle scoperte sue del-
l’elettricità prodotta dall’evaporazione dell’acqua, e di altri fluidi, dalla
combustione, e da varie effervescenze; elettricità positiva, ossia per eccesso
ne’ vapori stessi che si sollevano, e negativa, ossia per difetto ne’ corpi da
cui si staccano: e conseguentemente in quelli che combinano con essi? col-
l’invenzione prima dell’Elettroforo cotanto istruttivo, e di un uso non men
esteso che comodo; e in seguito del Condensatore, istromento prezioso al-
l’oggetto singolarmente di rendere sensibili le debolissime elettricità, imper-
cettibili affatto senza di esso? Ma la sovrana scoperta si è quella di un nuovo
principio teorico, e di un nuovo mezzo di turbare e togliere al suo naturale
equilibrio il fluido elettrico, smoverlo e determinarlo ad una corrente con-
tinua in giro: la quale elettricità indeficiente, epperò molto efficace in varj
suoi effetti, comechè per altri appaja debole, ed anche debolissima, può dirsi
pure elettricità spontanea, nascendo essa, e mantenendosi per la sola congrua
disposizione delle parti, ond’è costrutto l’apparato, il quale consiste in un
accozzamento di due metalli fra loro diversi, e sono d’ordinario una lamina
di rame ed una di zinco poste a mutuo contatto, a cui succede uno strato
ben applicato di acqua, o semplice o meglio impregnata di qualche sale, sia
essa in massa, o sia un corpo inzuppatone, come cartone, panno od altro.
Tale combinazione ripetuta per una più o men lunga serie non interrotta,
e disposta sempre coll’istesso ordine, e. gr. una lamina di rame, una di zinco,
ed uno strato umido, poi ancora rame, zinco, umido, e così di seguito costi-
tuisce tutto l’apparato qualunque ne sia l’esterior forma, grandezza, ecc.,
come quelli descritti fin da principio da esso VOLTA, e da lui detti uno a co-
rona di tazze, l’altro a colonna, al quale i Francesi diedero nome prima di
Pile Galvanique, in appresso più giustamente di Pile Voltaique, onde gl’Ita-
liani chiamaronla pure Pila di Volta, Pila Galvanica, Pila elettrica, o sempli-
cemente Pila, mentre il suo autore ama meglio di dare a tal apparato, qua-
lunque ne sia la forma, il nome di Elettromotore. Potrebbe anche appellarsi
Elettromotore spontaneo atteso che agisce incessantemente da , senza cioè
che vi sia bisogno di por mano, e dar moto ad alcuna parte di tale congegno,
com’è mestieri pelle comuni macchine elettriche, senza indurre cioè sfre-