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l’esperienza precedente; se basterà sempre, e in qualunque circostanza; o
se solamente avrà luogo tal carica irritandosi il pesce, ed eseguendo esso quel
tale sforzo, che gli si vede fare quando vuol produrre la scarica. Converrà
dunque tentare molte volte, e in varie guise, e cogliere a studio o a fortuna
il momento giusto.

Pare, che la Torpedine, quando vuol dare la scossa, ossia effettuare la
scarica elettrica, comprima fortemente il dorso: ciò, io credo, affine di appli-
care a dovere l’interno della schiena e del ventre ai capi opposti dell’appa-
rato elettromotore, che chiude in seno, e portarvi un ampio e perfetto com-
baciamento, e con ciò anche addurre ad un congruo contatto que’ pezzi di
esso organo doppio, che trovansi per avventura o staccati, o non abbastanza
comunicanti; come in alcune delle mie pile costrutte a bella posta così; op-
pure affine di spremere qualche umore, e farlo colare sì, che vada ad imbever
meglio le pellicole o piccioli dischi sovrapposti gli uni agli altri in gran nu-
mero in quei piccioli tubi membranosi, che raccolti in due fasci formano gli
organi di cui si tratta; qualche umore, dico, o muscoso, o linfatico, od altro,
che venga ad inzuppare vieppiù cotali pellicole, o dischetti, onde rendergli
migliori conduttori e motori, od a riempierne gli interstizj, onde formare
le comunicazioni che abbisognano, o renderle più compite. Nella prima sup-
posizione, fors’anche nella seconda, ponendo sopra la schiena della Torpedine
giacente col ventre sul bacile, o immediatamente sul tavolo bagnato, un
peso che la comprima sufficientemente, si ridurrebber, credo, quegli organi
a dover agire continuamente; e allora il Condensatore ne ritrarrebbe in qual-
sisia momento la competente carica di elettricità, com’esso la ritrae sempre
da una pila ordinaria messa in buon ordine, e in istato di agire incessante-
mente. Sarebbe bene, che il peso posto sulla schiena al luogo corrispondente
a detti organi fosse di metallo, e questo poi si toccasse, anzichè la schiena
nuda, dal filo annesso al Condensatore.

Se per tal mezzo, od altro migliore che a voi suggerisca, vi riesce di ot-
tenere segni all’elettrometro, ecco in gran parte soddisfatta la mia aspetta-
zione: e sarà pur facile di soddisfare ancora la curiosità e brama che ho di
sapere quali dei due capi di cotali organi possegga l’elettricità positiva, ossia
per eccesso, quale la negativa, ossia per difetto: sarà, dico, facile ricorrendo
al solito criterio dell’accresciuta, o diminuita divergenza de’ pendolini del-
l’elettrometro, col presentare al suo cappelletto un bastoncino di ceralacca
stropicciato di fresco, ecc.

Or lasciando l’elettrometro, e volendo far prova delle scosse, mi pare,
che stando la Torpedine nel modo sopra descritto compressa sotto il peso
dello scudo metallico, e tenendosi a toccare questo con un dito, o meglio
con una lastra metallica impugnata da una mano umida, mentre l’altra ter-
rebbesi applicata ampiamente al bacile, o al panno bagnato, su cui giace