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motori, e singolarmente le pile suddette di terzo genere, che sono, ardisco
dirlo, la stessa cosa in fondo che quegli organi. Le sperienze e ricerche, che
vi ho proposte, hanno per iscopo di verificare e confermar ciò in tutte le
maniere, per finir di convincere chi ancor ne dubitasse, o movesse delle obie-
zioni. Riuscendo bene codeste esperienze, siccome spero, verranno a mostrare
come si ottengano dalle Torpedini fuori dell’acqua, anzi dai soli loro organi
elettrici, oltre le scosse, già note, tutti gli altri fenomeni che presentano le
mie pile. Io altronde ho già mostrato come reciprocamente le pile imitino
perfettamente le Torpedini eziandio sott’acqua, scuotendo e intorpidendo
una mano tuffata in essa acqua: scuotendola anche prima che giunga a
toccare il corpo del pesce; anche ad una considerabile distanza: ciò, che ben
non si comprendeva, e ch’io spiego, comprovandolo con altre sperienze, in
una maniera che non lascia più alcuna difficoltà. Ad imitazione delle Tor-
pedini, che lanciano scosse entro al nativo loro elemento, faccio agire coteste
mie pile, e dare le scosse parimenti sott’acqua, eanche ad una mano tuf-
fata, che pur non giunge a toccarla: insomma le riduco ad essere vere Tor-
pedini artificiali. La descrizione di tali mie sperienze colle spiegazioni, fa
parte di una lunga memoria, che scrissi son già tre anni, e comunicai a varie
persone intelligenti, ma che per alcuni riguardi non ho ancor pubblicata.

Ritornando per un momento alle sperienze più sopra indicate, che a
voi confido, desidererei pure, ed oh ! quanto, di potervi por mano io stesso:
più altre me ne suggerirebbero dietro le osservazioni, che andrei mano mano
facendo, giacchè l’esito di un esperimento, e le circostanze che l’accompa-
gnano, dan lume per nuovi tentativi, ecc. Senza questo, anche fin d’ora, e quì,
dove non ho per le mani, sott’occhio l’oggetto delle ricerche, posso
in alcun modo procurarmelo (essendo impossibile di far venire fino a Como,
e neppure fino a Milano, delle Torpedini, se non vive, almeno fresche), mi
vengono in mente diverse altre ricerche, che potrebbero farsi, interessanti
anch’esse, sopra codesti pesci cotanto singolari. Ma bastano per ora, e sono
anche troppo all’intento propostomi quelle, che vi ho additate; tanto più,
che anche a voi ne suggeriranno non poche, forse più istruttive sotto questo,
e sotto altri punti di vista, le quali non vorrete, dovete tralasciar per le
mie. In fine da tutte insieme le sperienze ed osservazioni, che farete, non
posso che sperar molto, e ne attendo con impazienza i risultati. Sono intanto
con perfetta stima ed amicizia.

Vostro Obbl.mo Servo ed Affez.mo Amico
ALESSANDRO VOLTA

(Finita di scrivere questa lettera il giorno 19 Luglio).