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mani ben umide, faranno, che inabili sieno ad eccitar le sensazioni di sapore
sull’apice della lingua, non che gli Elettro-motori di una sol coppia di me-
talli, ma quelli pure di 4. 6. 8. coppie: e ad ottener ciò ve ne vorranno di più
composti a proporzione.

§ 96. Tutto ciò, che abbiam fatto qui osservare riguardo alle circostanze
favorevoli o sfavorevoli allo scopo di eccitare le sensazioni di sapore sulla
lingua, può facilmente applicarsi alle altre sensazioni, (cioè del chiaror pas-
saggiero nell’occhio, del bruciore nelle parti delicatissime, e spogliate di cute,
come gl’orli interni delle palpebre, o il bulbo medesimo dell’occhio, le nude
fibre muscolari e nervee di qualche ferita o lacerazione, ec.), ed anche alle
scosse: ritenuto però che per ottenere quest’ultime, come anche per il bru-
ciore, e dolor mordente in parti sensibili bensì, ma non spogliate de’ loro
integumenti, sulla fronte per es., sul naso, le gote, la gola, il dorso delle mani,
ec., si ricerca dipiù, che per far spuntare il sapore sull’apice della lingua,
od apparire un leggier lampo nell’occhio. Infatti si possono eccitare di leg-
gieri queste sensazioni di sapore, e di lampo con una sola coppia di metalli,
ponendo le sovrindicate condizioni, e circostanze favorevoli, non già il do-
lore mordente sulla pelle della fronte, ec., le scosse, o contrazioni musco-
lari: il quale dolore, e le quali contrazioni si ottengono soltanto denudati
i muscoli, o i nervi che vi s’impiantano, e portata su di essi l’azione della
debolissima corrente elettrica mossa dai due soli metalli. Per ottener qualche
scossa sensibile, o dolore nelle parti sane del nostro corpo, e coperte de’ loro
integumenti, vi vogliono Elettro-motori composti di più coppie metalliche.
Quali dunque, e quanto composti? Ecco alcuni esempj, fornitici al solito dal
nostro VOLTA, che ognuno potrà facilmente verificare, essendo precisato il
modo praticato negli sperimenti, e che finiranno di rischiarare il presente
soggetto.

§ 97. Adoperando nella migliore maniera possibile, che è, come altrove
notammo, di tener intinto un dito nell’acqua di un catino, in cui peschi un
grosso filo, o lastra metallica procedente da un polo dell’Elettro-motore, e
di portare al contatto immediato dell’altro polo un’altra lastra, o cannone
metallico impugnato a dovere, con tutta cioè la palma della mano ben umida;
adoperando così, se il dito sia per avventura intaccato da qualche taglio
o lacerazione, si farà ivi sentire qualche puntura di dolore, ancorchè l’Elettro-
motore consti di una coppia sola di rame e zinco, ma niente proverassi di
scossa: se consti di 3. coppie, il dolore sarà vivo, e già troppo molesto, e co-
mincerà forse a sentirsi qualche poco di scossa, confusa col dolore stesso,
la quale riuscirà quindi più percettibile, sebbene pochissimo ancora, in altro
dito senza ferita o lesione di sorta alcuna: con 4. coppie, e 5. sarà la scossa
più distinta, però ancora debolissima, e limitata ad una o due articolazioni
solamente di esso dito: con 6. 8. coppie, sarà ancora una scossarella, più