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convulsioni, a motivo che non è rapida essa corrente, ed abbondante a segno,
che ad ogni istante brevissimo, come di un minuto terzo, o quarto, passi
una quantità notabile di fluido elettrico bastante a stimolare, ed incitare
vivamente neppur le fibre più delicate, come è più che bastante quella co-
piosissima, che scorre di continuo, incitata dagli Elettro-motori, conforme
si è mostrato in tante maniere, e ripetuto più volte, e giova pur ricordare
di nuovo. Per ciò anche comunicando nell’indicata guisa il conduttore della
macchina colla persona, e questa col suolo, non rimane in quello alcuna ten-
sione, che possa marcarsi dall’elettrometro neppure coll’ajuto del Conden-
satore, a meno che essendo il pavimento molto asciutto trovisi esso con-
duttore in qualche modo isolato: non vi rimane, dico, alcuna tensione elet-
trica sensibile, avendo la corrente un sufficiente sfogo; il quale sfogo suffi-
ciente non ha un buon Elettro-motore colla stessa, e ben anche con più ampie
comunicazioni, come pure abbiam fatto vedere, e toccar con mano (parti-
colarmente nell’articolo precedente), onde ritiene, malgrado di esse, buona
parte della sua tensione.

Che se restando il conduttore isolato a dovere vi si accumuli per alcuni
momenti l’elettricità, e sorga quindi ad una tensione, che mova a dirittura
non che l’elettrometro a paglie, ma il quadrante-elettrometro, e lo innalzi
ad alcuni gradi, che possa vibrar scintille, ec., e molto più se a gradi così
sensibili si carichino col tempo che vi vuole, una boccia di Leyden, od una
batteria; allora sì, che provocandosi tali scintille e scariche ad un tratto sopra
parti nude, e delicate del corpo, si avranno e dolor pungente, contrazioni
muscolari, e scosse (come sanno tutti quelli, a cui son note le comuni spe-
rienze elettriche), ed anche la sensazion di sapore sull’apice della lingua,
che pochi conoscono, e che facilmente verrà confusa col piccante del dolore:
si avranno tutti questi effetti come dalla pila, ed anche più forti, e violenti;
perciocchè, scaricandosi tanta elettricità accumulata tutt’ad un tratto, o
a dir più giusto in un tempo brevissimo, minore cioè di un minuto terzo,
e fors’anche di un minuto quarto, o quinto, eguaglia essa, e supera per fino
la corrente, ossia copia di fluido elettrico, che in eguale spazio di tempo manda
qualunque buon Elettro-motore; e altronde animata quella da tal forte ten-
sione, urta e percuote più vivamente le fibre, a cui, o da cui si slancia, secondo
che essa elettricità è di eccesso, o di difetto. I grandi, e strepitosi effetti adunque
delle macchine elettriche dipendono dal potere, che queste hanno di accumu-
lare successivamente l’elettricità ne’ conduttori isolati, nelle boccie di Leyden,
ec. fino a portarla ad alti gradi di tensione, e dello scaricarsi poi tale elettri-
cità tutt’ad un tratto, ossia in tempo inconcepibilmente breve (t) . Ma qua-