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al principio. Soffrano ad esso in questa nuova posizione la corrente elettrica
continua per altra mezz’ora circa, saran rese quelle gambe inabili ad esser
più eccitate per tal direzione di essa corrente, ma avranno invece riacquistata
l’eccitabilità nel senso opposto. Un tale processo, che induce una specie di
paralisia in que’ membri, e ne toglie un’altra in certo modo contraria, pro-
dotta precedentemente ne’ medesimi, un tal giuoco può ripetersi alterna-
tivamente un gran numero di volte per ore, ed ore, finchè venga estinta per
tutti i versi ogni eccitabilità coll’intiera disorganizzazione o corruzione avan-
zata di tali membri. Quanti lumi da questo, e da altri molti fenomeni, una
parte solamente de’ quali abbiamo fin qui indicato, per la Fisiologia, Pa-
tologia, ec.... !

§ 84. Abbiamo poco sopra (§ 79.) accennato che applicando ad una qual-
sivoglia parte del volto immediatamente, o mediante qualche adatto con-
duttor metallico, un capo della pila (lo stesso intendasi dell’apparato a co-
rona di tazze) in tempo che l’altro capo comunica a dovere con una, od ambe
le mani umide, si eccita in un colla sensazione di dolore più o men piccante,
anche quella di un lampo, o fulgore passaggiero, più debolein ragione
che la parte toccata è più lontana dall’occhio, ma pur sensibile in qualunque
punto della faccia succeda il toccamento. Aggiungeremo qui, che fatto questo
anche sotto il mento, e fino ad alcune parti della gola, e del collo, non lascia
di far comparire qualche barlume. Che se tocchisi la lingua, od altra parte
interna della bocca, o meglio un pezzo di metallo tenuto fralle labbra, fra
denti, o contro le gengive e la mascella, il fulgore si eccita così vivo, che poco
più sarebbe se si toccassero le parti vicinissime all’occhio, o il bulbo mede-
simo. Il che non recherà gran meraviglia, se si rifletta alla miglior comuni-
cazione di esse parti interne della bocca con quelle dell’organo visivo, e de’
suoi nervi, che non delle esterne anche più vicine, e che di questa maniera
si ottenea già il lampo senza il nuovo apparato composto, col semplicissimo
cioè di una sola coppia di argento e zinco, applicando l’uno e l’altro metallo
a dette parti interne della bocca, e adducendoli poi al contatto fra loro.

§ 85. Al qual proposito faremo col nostro VOLTA osservare, che anche
una capacissima batteria caricata al segno medesimo dell’Elettro-motore,
sia da un contatto di questo stesso, sia da alcuni giri di una macchina elet-
trica ordinaria, o da un certo numero di scintille di un elettroforo, caricata
per esempio a 1. grado circa dell’elettrometro a paglie sottili, fa provare sca-
ricandola, non che sopra il bulbo dell’occhio, le palpebre, le tempia, o altra
parte vicina all’occhio medesimo, ma sopra la lingua, la punta del naso, cc.,
oltre il pizzicore al luogo toccato, un qualche sentore di luce, o baleno; le
quali sensazioni se sono più deboli, egli è perchè la scarica della batteria non
dura quel tempo, che si richiederebbe per ottenerle forti come dagli Elettro-
motori, che scaricansi e ricaricansi incessantemente, intorno a che abbiam
ragionato lungamente negli articoli precedenti.