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malizzata: e si apprenderà finalmente come debbasi amministrare l’elettrico co’ nuovi apparati
Voltiani giusta le diverse circostanze ed il fine diverso che ciascuno si propone d’ottenere. Chi
ignora, che ad ontaquanto lo stesso VOLTA, ed i suoi seguaci scrissero in questi ultimi anni
intorno a questa materia, continuamente non di meno si rinvengono in molte Opere sebben accre-
ditate, in presso che tutti i Giornali scientifici, ed anche negl’atti di alcune celebri Accademie scritti
e Memorie che trattano delle leggi diverse del galvanismo, e dell'elettricismo, dei due fluidi
distinti ecc., della natura del fluido galvanico, dell’elettricità animale, del potere del solo arco
animale nelle contrazioni muscolari, della differenza fra i conduttori dell’elettrico, e del fluido
galvanico, ecc.? Chi mai ignora oggidì, che la Fisiologia, e la Patologia or più che mai vanno
perdute dietro simili false supposizioni, e vanno creando su di esse nuovi capricciosi sistemi,
relativi alla organizzazione, alle funzioni animali, alla vita, senza trarne alcun solido vantaggio,
ed a danno invece della gioventù senza sua colpa ancor troppo inesperta per potersi porre in guardia
contro la seduzione della novità, e di tuttociò che è mirabile e specioso? Ben più avventurata la
Chimica, la quale avendo appreso dagl’insegnamenti del VOLTA a ben disporre i nuovi suoi
apparati, a renderli più energici, ad impiegare insomma l'elettrico da essi spinto come il primo
fra suoi agenti, poste da un canto le false ipotesi, e presi i fatti per guida, ricca si fece in questi
ultimi anni di molte e sorprendenti scoperte, ed un nuovo campo si aperse di utilissime ricerche !

Ma oltre queste riflessioni, che mi erano del più forte eccitamento nell’intrapreso lavoro,
un’altro scopo vi si aggiunse del tutto a me relativo. Intento da alcuni anni a stendere diverse
Memorie intorno ai fenomeni che presentano i Pesci detti elettrici, e particolarmente la Tor-
pedine, delle quali ritardai finora la pubblicazione, perchè, non soddisfatto de’ tentativi da me
eseguiti nelle prime due volte che mi recai al mare, volli colà portarminuovo; e memore di ciò
che Plinio disse, est benignum et plenum ingenui pudoris fateri per quos profeceris, non avrei
certamente potuto darle in luce senza dichiarare quanti utili consiglj il VOLTA m’avesse som-
ministrato, e di quanto giovamento mi fosse stata questa stessa Memoria che ora presento. Ma quale
può esservi migliore dichiarazione di quella di renderla di pubblico diritto, efarla così prece-
dere le mie ricerche? Così mentre io mi salvo anco presso i più maligni della taccia d’essermi delle
spoglie altrui arricchito, que’ principj e quegl’ammaestramenti vo porgendo, che sono necessarj
alla piena intelligenza di guanto io sarò per riferire.

Nel pubblicare però questo scritto, che la storia ragionata contiene del Galvanismo, e che
parmi dire si possa il compimento non solo della Memoria letta dal VOLTA all’Istituto di Francia,
ma di quanto Egli stesso e gl’altri scrissero intorno a questo argomento: questo scritto che pieno
di nuove osservazioni ed esperimenti, ciascuno dei quali essendo un vero experimentum crucis,
vittoriosamente dimostra la sua teorica, impone perpetuo silenzio alle diverse sette de’ Galvanisti,
e chiude da un lato la porta all’errore per aprire dall’altro quella, che a nuovi trionfi conduce:
volendo in qualche modo e per quanto le deboli mie forze il comportano, onorare la memoria del
Grand’Uomo, lacui scoperta segna una nuova epoca luminosa nei fasti della Fisica, e tribu-
tare un’omaggio d’estimazione alla somma penetrazione del suo ingegno, ed all’instancabile assi-
duità con cui tormentando la natura, non a caso ma a forza l’obbligò palesargli i suoi segreti, ardii
fregiare quest’edizione del suo ritratto inciso da valente bulino: e la compii col Catalogo delle sue
opere pubblicate sino a tutto lo scorso anno, compilato colla maggior possibile accuratezza. Pos-
sano i suoi scritti del pari che le sue sembianze ricordare il suo genio e le sue scoperte, e di quanta
gloria Gli sia debitrice Italia, e questo Pavese Ateneo principalmente !

A chi mai io poi poteva e per maggiore convenienza, e per maggiore utilità indirizzare questa
Memoria scientifica, che a Voi, Giovani delle più grandi speranze, a Voi che assiduamente appli-
cati alle fisiche instituzioni, prendeste il più vivo impegno nella questione che quivi si agita, e
che con nobile curiosità avidi d’apprendere foste presenti alla maggior parte delle nuove esperienze
in essa registrate, raccogliendone con maturo discernimento ubertoso frutto: a Voi infine che par-