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per le membra del di lei corpo, e fare il giro interno, e la maggiore per l’acqua,
in cui nuota, e in altri conduttori, che ivi si avvengano vicini, o che la toc-
chino fuori dell’acqua: nel qual ultimo caso è troppo facile il comprendere
che le scosse debbano riuscire molto più forti, come realmente succede.

§ 61. Dopo avere il nostro Autore paragonate le sue pile involte nella
veste umida alle Torpedini, che chiudono in seno simili organi elettrici, para-
gonate, dico, per ciò che riguarda le scosse, chele une, che le altre ven-
gono a dare, tentandole fuori dell’acqua; ha cercato di compiere il paral-
lelo col fare, che, come la Torpedine, il Gimnoto elettrico, ec., così anche
codeste pile portassero le medesime scosse, soltanto più deboli, scaricandosi
ossia lanciando il torrente elettrico entro ad una massa d’acqua, portassero,
dico, tali scosse ad una persona, che terrebbe le mani tuffate nell’acqua stessa.
Senza darsi la pena di congegnare la pila in modo, che immersa anche intie-
ramente, rimanesse in alcun luogo interrotta la comunicazione fralle sue
parti, comunicazione che si potesse poi stabilire a volontà, in modo di met-
tere subitamente in corso il torrente elettrico (il quale giuoco e struttura sup-
pone egli con fondamento che abbia luogo nelle Torpedini, come abbiam qui
sopra accennato (§ prec.)): senza ricorrere ad un simile congegno, che esige-
rebbe molta industria, e incontrerebbe delle difficoltà nell’esecuzione, vi
supplì egli con un artificio molto più semplice, e che corrisponde egualmente
all’oggetto propostosi. Fece dunque riflesso, che le condizioni della Torpe-
dine immersa nell’acqua, si avrebbero anche per la pila, qualora il corpo
di questa, involto in una veste umida, restasse bensì fuori dell’acqua, ma vi
mettessero capo immergendovisi due grossi fili metallici o lastre procedenti
una dall’estremità di essa pila, che tende a versare il fluido elettrico, l’altra
dall’estremità, che tende ad ingojarlo. Si scorge infatti, che a questa pila
così disposta non manca per tradurre una parte del torrente elettrico la
veste umida, che rappresenta il corpo della Torpedine, ossia le parti che
racchiudono i di lei organi elettrici, la massa d’acqua per trasmetterne
da un capo all’altro una parte anche maggiore. Che però, se malgrado queste
comunicazioni, ed ampj conduttori, ne resta ancora di tal torrente elettrico
da scaricarsi lungo le braccia di una persona, che tenga tuffate le mani in
quell’acqua, e scuoterle, convien ben dire, che grandissima sia la quantità
di detto fluido versato in istanti brevissimidalla pila, che dalla Torpe-
dine (per le quali siccome abbiam veduto le cose camminano in tutto del
pari), e che conduttori molto imperfetti sieno i corpi umidi, e l’acqua mede-
sima. Ambedue le quali asserzioni, comprovate da tanti argomenti di fatto,
e fecondissime di conseguenze, si confermano sempre più con nuove appli-
cazioni, onde ci si perdonerà, se vi abbiamo già tanto insistito, e ad ogni
tratto vi ritorniamo.

§ 62. Venendo più particolarmente al modo di provocare le scariche