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Simili sperienze riescono ancor meglio ove la base della pila posi sem-
plicemente sopra di un tavolo di legno, o simile cattivo conduttore, e spor-
gendo da essa base un pezzo di cartone, o panno bagnati, un altro pezzo o
lista pure bagnata sporgente dal vertice si prolunghi a toccare il tavolo me-
desimo in distanza qualsiasi da quel primo pezzo bagnato. Cosi disposte le
cose, si hanno segni di elettricità, in più per tutto il tratto di uno di cotali
pezzi inzuppati, e degradatamente anche dai piattelli della pila da quella
parte, fin verso il mezzo di essa pila; e segni di elettricità in meno da tutto
l’altro pezzo, e dai piattelli corrispondenti, pur anche fin verso il mezzo,
il quale fralle due elettricità opposte trovasi a zero, ossia neutro. Che se da
una parte la comunicazione abbia luogo con migliori, o più ampj conduttori,
che dall’altra, l’elettricita da tal parte avendo maggiore sfogo (venendo
cioè il fluido elettrico più facilmente versato, od assorbito secondo il bisogno)
comparirà più debole che nella parte opposta, e diminuendo nella serie de’
corrispondenti piattelli riuscirà nulla molto indietro del mezzo della pila;
e già prima di tal mezzo comincierà a manifestarsi l’elettricità contraria
dominante all’altro capo della pila. Coerentemente a ciò, se la base di questa
comunichi essa sola per mezzo del tavolo col suolo, o altrimenti con capaci
conduttori, e la testa non abbia comunicazione alcuna, niun segno avremo
di elettricità da essa base, e tosto dalle prime coppie o piattelli metallici
comincierà a manifestarsi (coll’ajuto, s’intende, del Condensatore) quell’
elettricità, che va poi crescendo di mano in mano fino alla testa.

§ 57. Queste poche sperienze, ed osservazioni possono bastare, facen-
done la conveniente applicazione, a dilucidare un’infinita di altre esperienze
analoghe, le quali cioè nella varietà de’ risultati dipendenti dalle circostanze
di moltiplicate comunicazioni, e queste più o meno imperfette, da una parte
della pila, o dall’altra, pur si riducono ai medesimi principj, e si spiegano
infatti dal nostro VOLTA in una maniera la più soddisfacente. Esporremmo
volontieri una serie di tali sperienze, i di cui risultati, fuori della data spiega-
zione, parebbero se non affatto capricciosi, mirabili almeno; ma ciò mene-
rebbe troppo in lungo. Non vogliamo però lasciare d’indicarne alcuna delle
più curiose.

Una persona sostenga colla mano il piede di una forte pila ritta, ed un
altra persona copra pur colla mano la testa di essa pila: queste due persone,
che comunicano fra loro per un tratto di pavimento interposto, o in altra
maniera, daranno segni di elettricità, una in più, l’altra in meno, corrispon-
dentemente al capo della pila, che tocca’ ciascuna di esse: segni, coll’ajuto
del Condensatore, sensibili ad un delicato elettrometro.

Un’altra sperienza non meno curiosa, e più sorprendente sembrerà
questa. Una persona tenga toccati continuamente i due capi di una valida
pila, l’uno con una mano, l’altro coll’altra formando per tal modo il suo