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medesimo comunicateci) facendo parte dell’arco scaricatore, ossia inter-
rompendolo colla sua frapposizione, viene bensì attraversata dalla corrente
elettrica, ma a stento; ovvero le porta tale impedimento, e ritardo, che se
la carica o tensione non arriva almeno a 30. o 35. gradi dell’elettrometro
a paglie sottili, che valgono 2. gradi circa del quadrante elettrometro, sia
piccola, sia grande la boccia, o sia una batteria, non si ottiene scossa sensi-
bile: epperò non si è potuta finora ottenere dagli apparati elettro-motori
o pile, che sono ben lungi dall’arrivare a simile tensione (per arrivarvi do-
vrebbero essere composti da 1800. a 2000. coppie di rame e zinco, in ragione
di 1/60 circa di grado, che vale la tensione elettrica prodotta da ciascuna coppia,
come si è fatto più volte osservare ne’ precedenti articoli). Al di sopra di
tali gradi uno strato di fiamma qualunque esso sia, di spirito di vino, di olio,
di cera, od altro combustibile frapposto ai conduttori metallici, ancorchè
esso strato abbia più linee, o qualche pollice di spessezza, non toglie di sen-
tire la scossa, ma la indebolisce soltanto.

Del resto, che il fluido elettrico, cui tendono a scaricare le pile, e le boccie
di Leyden cariche a non più forte tensione delle pile, tragitti, a stento sì,
ma pur tragitti per la fiamma non meno che per gl’altri conduttori imper-
fetti, quali sono l’aria diradata, carte, pelli, legni, ec. poco umidi, si fa ma-
nifesto dal comunicarsi tali cariche, sia da una ad altra boccia, sia da una
pila ad una boccia piccola o grande, ed anche ad una capacissima batteria,
fino a portarvi un’egual tensione elettrica, malgrado l’interposizione ai due
conduttori metallici di una fiamma; e dal comunicarvisi in tempo ancora
non molto lungo, cioè di uno, o due minuti secondi, come ne assicura il nostro
Autore aver trovato, e ciascuno può coll’esperienza verificare. Ma che dico
in tempo non molto lungo? Questo di uno, o due secondi è lunghissimo in
paragone di un minuto terzo, e meno ancora, che, come si è spiegato ampia-
mente nell’articolo precedente: impiega la pila a comunicare ad una anche
grande batteria la carica elettrica eguale alla sua, ove non siavi nell’arco
conduttore tale interposizione della fiamma, od altro imperfetto deferente;
epperò non è maraviglia, se rallentata cotanto allorchè avvi l’interposizione
suddetta la corrente elettrica, mossa altronde debolmente da tali cariche
inferiori a 30. gradi dell’elettrometro a paglie sottili, manchi la scossa.

§ 48. Veduto abbiamo come il salto della scintilla, ossia la distanza,
a cui può giungere la scarica elettrica spezzando lo strato d’aria frapposto
a conduttori metallici, salve alcune restrizioni, sia in ragione semplice-
mente della tensione ossia grado di carica, indipendentemente dalla quan-
tità di fluido, che forma tal carica, e quindi dalla capacità, delle boccie; ma
che il valore, o gravezza della scossa dipende pur molto anche da questa
capacità, a cui, come si comprende, corrisponde la quantità di fluido richiesto
per una data carica: che in una parola la scossa è in ragione composta della