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osservato l’autore, che variando per tali cambiamenti la distanza, a cui
giungeva la scintilla, variava egualmente per le boccie grandi, e per le pic-
ciole, purchè fossero cariche ai medesimi gradi dell’elettrometro, eccettuati
solamente alcuni casi segnatamente quelli ne’ quali intervenisse qualche
punta troppo sottile. Fuori di questi casi adunque ne’ quali più non osser-
vasi l’enunciata regola, fu sempre la distanza esplosiva, il tiro, ossia lunghezza
della scintilla indipendente dalla grande o picciola capacità della boccia: o del
conduttore, e dipendente soltanto dal grado di tensione o carica misurata
dall’elettrometro; o se vi fu differenza, fu così picciola che può trascurarsi.

§ 41. É pertanto comprovata in tutte le maniere la proposizione sopra
avanzata, che la distanza a cui può giungere la scintilla elettrica, è in ra-
gione semplicemente della tensione, o grado elettrometrico, e niente in ra-
gione della quantità di fluido, che porta una tal tensione, ossia della capa-
cita delle boccie, o de’ conduttori: è comprovata questa bella legge in guisa,
che non si può ricusare di ammetterla, colle restrizioni però già accennate,
cioe esclusi i casi, in cui venga provocata la scarica da punte sottili, e forse
alcuni altri, e posti dei limiti, oltre i quali non abbia per avventura più luogo
tal legge e dentro i quali ancora non si osservi essa a tutto rigore, e appun-
tino, ma bensì a un dipresso, tantochè non vi siano deviazioni rimarcabili.
Ora questi limiti, ossia gli estremi delle sperienze fatte dal nostro VOLTA,
comprendono una ben grande estensione, tanto riguardo alle boccie, aven-
done egli sottoposto alle prove molte di varia grandezza, dai 2. pollici qua-
drati di armatura fino a 200., e più; quanto riguardo alle distanze superate
dalle scintille, cominciato avendo le prove da 1/10 di linea, per cui bastava
la picciola carica di circa 16. gradi del suo elettrometro a pagliette, che val-
gono appena 1. grado del quadrante-elettrometro da esso lui adoperato, e
portate avendole successivamente fino a 8. linee, per cui vi vollero 68. gradi
circa di esso quadrante elettrometro, qualunque fosse la boccia, giova pur
ripeterlo, grandissima, mezzana, o piccolissima, o fosse anche il semplice
conduttore della macchina elettrica, che facesse montare l’elettrometro a
tali gradi.

§ 42. Un altra bella legge ci additano ancora codeste sperienze; ed è,
che le distanze a cui può giungere la scintilla, crescono quasi esattamente,
come le tensioni, o gradi segnati dall’elettrometro, cosicchè per doppia, tripla,
quadrupla tensione, la distanza, cui la scintilla vale a superare è appena un
poco più che doppia, tripla, quadrupla. Ecco quali in dette sperienze fatte
dal nostro Professore non una, ma più e più volte, e colla possibile accura-
tezza, e diligenza, furono le distanze esplosive, cioè quelle, a cui seguiva il
salto della scintilla dall’una all’altra palla metallica del suo Spincterometro,
corrispondentemente ai diversi gradi di tensione, ossia carica di qualsisia
boccia grande, o picciola o del semplice conduttore della macchina elet-