241
capacità molto maggiore di un semplice conduttore lungo anche 10. 15. 20.
piedi, e discretamente grosso); fossero altre boocie dì assai maggiore grandezza,
cioè di 10. 40. 100. 200. poll. quad. di armatura. Così è: sempre accadeva
la scarica ad una data distanza delle due palle metalliche, arrivata la ten-
sione elettrica a un tal dato segno, ossia salito il quadrante elettrometro a
un tal dato grado, si può quasi dir precisamente, qualunque fosse la capa-
cita del conduttore, o della boccia.

Siccome però a far sorgere una tal tensione, a portare, che è lo stesso,
la carica a un tal grado richiedevasi, come ben si comprende, tanto mag-
giore dose di fluido elettrico, ed in conseguenza tanti più giri della macchina
elettrica, quanto era più grande cotesta capacità; così poi la scarica delle
grandi boccie riusciva più forte e potente; cioè più brillante e piena la scin-
tilla, più romoroso lo scoppio, e più valida la scossa rilevata da chi si fosse
trovato compreso nel circolo di essa scarica.

§ 40. Risulta pertanto da queste sperienze, che coll’essere per un dato
grado di carica, corrispondentemente alla maggiore capacita de’ recipienti,
maggiore anche la copia di fluido elettrico, si ottiene bensì colla scarica una
scintilla più piena e grossa, più scuotente, ec. come era noto; ma non già
più lunga, almeno notabilmente: ciò che sorprenderà senza dubbio. Sebbene
ritenendo la spiegazione che dietro il nostro esimio Maestro abbiamo data
nell’art. prec., cioè che la maggiore quantità di fluido elettrico richiesta a
portare la carica ad un dato grado secondo che la capacità del recipiente
è più grande fa che la scarica riesca poi di tanto maggiore durata, ossia ab-
bisogni per compiersi di più successivi istanti; ritenendo, dico, tale spiega-
zione naturalissima e soddisfacente, restiamo appagati anche in questo,
riflettendo, che la scintilla poichè viene per tal modo prolungata nel tempo
non lo deve essere nello spazio, che troppo sarebbe: no, non lo deve essere
più di quello il richiegga la tensione, che supponiamo eguale a quella di un
altro recipiente meno capace. Ma lasciata la spiegazione, per ciò che riguarda
le sperienze, sono queste poche ancora e non abbastanza variate, per poter
conchiudere in generale e con sicurezza che la distanza, a cui può scagliarsi
la scintilla elettrica, e farsi la scarica, la distanza esplosiva, sia in ragione
semplicemente della tensione, o grado elettrometrico, senza alcun riguardo
cioè alla quantità di fluido. Se ciò si è verificato in tutte le prove fatte dal
sullodato nostro Maestro coll’accennata sua macchinetta, non possiamo
essere certi, che si verifichi egualmente coll’instituire le sperienze in altra
maniera, o con diversi apparati, ne’ quali la scintilla abbia a scoccare tra
palle più grosse, o più sottili di quelle da lui adoperate ed eguali tra loro;
tra una palla ed un piatto; tra questo o quella, ed una punta ec. Sebbene
anche sostituendo ora una punta metallica ottusa, ora ponendo una tal
punta, e un piattello in luogo delle due palle nella detta macchinetta, ha