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che per un tempo tanto più lungo, che può tale maggior quantità di fluido
scorrere fuori, e scaricare la boccia grande, o la batteria. Acciò il fluido elet-
trico sia spinto con maggior forza, e sgorghi con maggiore velocità, richie-
desi che la carica sia elevata ad un più alto grado di tensione, ch’ella innalzi
di più l’elettrometro, vibri a maggior distanza la scintilla ec.: in tali casi
di eguali capacità, e disuguali gradi di carica si dice giustamente, che la
maggiore, o minore gagliardia della scossa dipende dalla maggiore o minore
quantità di fluido elettrico che si scarica, e tracorre in un dato tempo: in
vece che negli altri casi considerati qui sopra, di eguali tensioni, ossia gradi
di carica, e disuguali capacità, l’essere scossa la persona più o meno forte-
mente è ben ancora dipendente dalla maggiore o minor quantità di fluido
elettrico, ma che trascorre in tempi più o meno lunghi; insomma la grandezza
della scossa che si prova è in ragione composta della velocità della corrente
elettrica, la quale velocità dipende dall’intensità, ossia grado di tensione,
che marca l’elettrometro, e del tempo, che dura tal corrente, il qual dipende
dalle quantità di fluido, ossia dalla capacità della sorgente che lo fornisce.

§ 33. Ma se dunque la scossa riesce tanto più valida e risentita quanto
è maggiore il numero d’istanti che dura la scarica, ossia la corrente elettrica
spinta da un dato grado di tensione; e s’egli è per questo che batterie di grande
capacità con cariche anche debolissime, come di 1. solo grado dell’elettro-
metro a pagliette, o meno, pur danno scosse abbastanza sensibili; cosa poi
dovremo aspettarci da una pila, la quale composta per es. di 60. coppie di
rame e zinco, dispieghi anch’essa un egual tensione, spinga cioè e incalzi il
fluido elettrico con forza eguale a quella di tal batteria? Cosa, dico, aspet-
tarci dovremo, avuto riguardo che cotale azione della pila continuando in-
cessantemente, produce una corrente elettrica pur incessante, ossia che dura
infinitamente più di quella prodotta da qualsiasi più capace batteria? Forse
una scossa smisurata? Non già; essendochè le impressioni successive, che
si accumulano in certo modo, e confondendosi insieme ne formano come
una sola altrettanto più efficace e risentita, conforme abbiamo fatto osser-
vare (§ 31.), son quelle solamente, che si compiono entro un tempo brevis-
simo. Or questo tempo influente alla forza della scossa possiam credere che
si limiti a un dipresso ad un minuto terzo. In tal supposto il dippiù che duri
la corrente elettrica non va più in conto di accrescimento di tal forza.

§ 34. Ma la continuata azione di essa corrente dee pur sentirsi. E si sente
infatti quando viene applicata agli organi proprj de’ sensi, segnatamente
a quelli del gusto, e del tatto, come vedremo. Ma applicata ad altre parti,
e in modo da eccitare soltanto le contrazioni muscolari, e le scosse, non le
produce che alla prima sua invasione, ed ogni volta poi, che rotto il circolo
conduttore, e arrestata quindi la corrente elettrica, si ristabilisce questa
col compiere quello di nuovo. Il perchè non continuino le contrazioni vee-