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batteria, al grado a cui avrebbero dovuto giungere in ragione del numero
delle coppie metalliche di essa pila; ma ne restavano notabilmente addietro.
Il che s’intende facilmente riflettendo alla perdita, che continuamente si
fa di parte della carica e dalla pila, e dalle boccie, in grazia degli imperfetti
isolamenti.

§ 27. Si sa da mille altre sperienze colle boccie di Leyden quanto con-
tribuisca a scansare la forza della scossa, che possono quelle produrre con
una data carica, e producono infatti ove non abbianvi in tutto il circolo cat-
tivi conduttori, che impediscano, o ritardino la corrente elettrica, si sa, dico,
quanto contribuisca a scemare la forza della scossa, ed a renderla perfino
insensibile, o nulla, l’interposizione non solo di corpi annoverati fra i coi-
benti, maancora di conduttori imperfetti. Le pietre, i muri, i legni anche
un poco umidi, e così i cuoi, le carte, i panni, quantunque non asciutti, av-
vegnacchè permeabili al fluido elettrico, nol sono abbastanza per condurre
la scossa, massime se la carica delle boccie è debole. Trattandosi poi di ca-
riche debolissime, come quelle intorno a cui ci siamo trattenuti fin qui (le
quali sono tuttavia valevoli a produrre forti commozioni, ove trovinsi in
batterie abbastanza capaci, come abbiamo veduto, o negli apparati Elettro-
motori, ch’emulano le più capaci, anzi le superano per la corrente elettrica
che questi movono incessantemente), trattandosi di tali cariche di affatto
debole tensione, anche altri conduttori meno imperfetti è facile concepire,
che scemino di molto la scossa, quali sono vari corpi umidi, od anche ba-
gnati, e l’acqua stessa.

§ 28. Ciò basta a spiegare, oltre tante altre, le esperienze indicate in
questi ultimi §§ (22.-24.); a meglio comprendere le quali e le analoghe gio-
verà il ristringerle, e presentarle qui sotto un nuovo punto di vista.

Sia costrutta una pila di 120. o 130. coppie di rame e zinco, coi cartoni
interposti o non umettati, o appena un pochetto. Da questa pila non po-
trete ottenere la menoma commozione; e ciò per l’impedimento e ritardo,
che apportano alla corrente elettrica que’ cartoni poco umidi, e cattivissimi
conduttori, nonostante la pila vi segnerà all’elettrometro a paglie sottili
2. gradi circa, e potrà caricare una boccia di Leyden picciola o grande, e così
anche una batteria di 10. 20. 30. piedi quadrati di armatura ec. parimente
fino a 2. gradi circa: con che la batteria vi darà essa quella scossa, che non
può darvi la pila tentata direttamente, euna scossa abbastanza forte.
A portare però a cotesta batteria tale carica, dovrà la pila, comunicando
colla sua base all’esteriore armatura di detta batteria, comunicare col ver-
tice al conduttore delle armature interne per lo spazio di 1. 2. o più secondi.

Smontate la pila, e ricomponetela con i cartoni ben inzuppati d’acqua
semplice, onde possa la corrente elettrica incontrare molto minore impedi-
mento e ritardo; non avrete, che la medesima tensione elettrica di 2. gradi,