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così verificò coll’esperienze sopra la sua batteria di soli 10. piedi quadrati
di armatura, dalla quale batteria caricata (per recare qui un solo esempio)
con una pila di 150. coppie di rame e zinco, la quale carica arrivava sempre
a circa gr. 2. 1/2 del suo elettrometro a paglie sottili (§ 16.), fossero i dischi
di cartone inzuppati d’acqua semplice, o d’acqua salata, riceveva egli una
scossa discretamente forte, che si estendeva oltre i gomiti; laddove tirando
la scossa immediatamente dalla pila, avente i dischi bagnati di semplice
acqua, la provava molto più debole, e poco oltre la mano; avvegnachè for-
tissima poi la sentisse fino alle spalle, ed al petto, ove l’umore dei dischi fosse
salino. Adunque la scossa, che anche una batteria di pochi piedi di arma-
tura, per la carica che prende da una pila è notabilmente più gagliarda, che
quella che la pila medesima a dischi imbevuti di acqua semplice: ma molto
meno di quella che la stessa pila, od una simile a dischi di acqua salata:
eppure la carica elettrica, o la tensionedella batteria, che della pila è in
tutti questi casi la medesima, di 2 1/2 gradi circa nell’esempio addotto ec.
La differenza dunque nella scossa è chiaro che dipende in queste prove dal
più o meno libero corso del fluido elettrico, animato bensì dalla medesima
tensione, ossia spinto col medesimo grado di forza, ma più o meno impedito
e ritardato dalla maggiore o minore coibenza, od imperfezione de’ conduttori
umidi, o di seconda classe, cioè dei bullettini umidi per cui dee tragittare.

§ 26. A maggiore confermazione di tali principj, e spiegazioni ha spinto
il VOLTA più innanzi le sperienze; ed ha caricato all’istesso segno, cioè a
gradi 2. 1/2 circa la sua batteria di 10. piedi, dalla quale ha rilevato conse-
guentemente la stessa scossa mediocremente forte fino al di dei gomiti
(§ prec.), l’ha caricata più volte colla stessa pila di 150. coppie metalliche,
i cartoni della quale stati bagnati con acqua semplice, trovavansi dopo un
giorno, due, tre, quattro. ec. via via meno umidi, e infine quasi asciutti del
tutto. Or dunque anche quando la pila tentata nella migliore maniera non
produceva più scossa sensibile per difetto di umidità ne' bullettini di cartone,
non mancava di dare distinti segni all’elettrometro, per poco che detti bul-
lettini conservassero ancora di umido, e per esso di facoltà conduttrice (giac-
chè ove fossero secchi affatto, il tutto era finito); come non mancava d’in-
durre la carica nella batteria ad una tensione eguale alla sua (§ 21.). Ma che?
a indurvela, e portarla a questo segno, si richiedeva tanto maggior tempo,
quanto si trovavano più asciutti i bullettini, o cartoni, e per ciò più cattivi
conduttori: la lunghezza del qual tempo ha potuto rendersi finalmente sen-
sibile in queste sperienze, essendo stato quando di un mezzo, e quando di
un intiero minuto secondo, di 2. 3. 4., e fino di qualche minuto primo. Ne'
quali casi però di tanta lentezza del fluido elettrico a passare avanti per tro-
varsi i bullettini di cartone pressochè asciutti del tutto, non giungeva mai
la tensione della pila, conseguentemente la carica, ch’essa portava alla