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assai capace batteria anche ad 1. sol grado, in meno di 1/30 di secondo, come
fa uno di tali apparati Elettro-motori composto di 60. coppie metalliche ?),
codeste luminose sperienze, e al sommo istruttive (le quali sole basterebbero
a togliere qualunque ombra di dubbio rimanesse riguardo all’identità del-
l’agente galvanico ed elettrico) che il nostro VOLTA avea eseguite fin dal-
l’Estate del 1801. soltanto con batterie di pochi piedi quadrati di armatura,
e che eccitò con lettere, e per mezzo di un valente Fisico Tedesco, PFAFF
Professore a Kiel ch'egli aveva diggià convertito a Parigi, eccitò, dico, il
Dottore Van MARUM direttore del Museo di Teyler ad Harlem a ripetere
molto più in grande, con quelle necessarie attenzioni, che non mancò di sug-
gerirgli (i) , lo furono infatti sperimentando i due lodati Fisici in compagnia
con pieno successo, e conforme all’aspettazione, verso la fine di Novembre
dell’istesso anno, come riferisce il prefato Academico Olandese in una lunga
lettera all’istesso Professore di Pavia inserita ne’ sopracitati Annali di Chi-
mica Francesi. Caricava egli nel più breve tempo possibile, secondo la sua
espressione, tempo ch’egli valuta 1/20 di secondo, caricava, con una pila,
ossia apparato a colonna di 200 paja di lastre di rame e zinco, una batteria
di circa 140. piedi quadrati di armatura, e ne avea delle violente scosse, che
arrivavano dalle mani fino agli omeri. Sarebbero state anche più gagliarde,
riflette il VOLTA, e avrebbero, se non superate, agguagliate quelle, che dava
l’istessa Pila, e che Van MARUM provò del doppio circa più forti, se il vetro
delle giare si fosse trovato molto men grosso.

§ 23. Poco tempo prima cioè nello stesso anno 1801. era stata proposta
dall’Academia delle Scienze di Harlem la questione seguente = Peut-on
éxpliquer suffisamment la colomne de Volta par les lois, ou les propriétés con-
nües de l’électricité; ou faut-il en conclure l’existance d’un fluide particulier,
et distinct du fluide électrique? =; e lo stesso Van MARUM pare, che pendesse
verso quest’ultima opinione, o almeno non era del tutto pago della teoria
Voltiana, e nodriva de’ dubbj, e delle idee diverse; dalle quali secondo ch’egli
medesimo confessa, rinvenne, come ne era rinvenuto il sopralodato PFAFF,
in vista delle anzidette sperienze, e adottò intieramente la teoria di VOLTA.
Dopo di che non solamente non fu più questione presso i medesimi di un fluido