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possiamo credere, la serie numerosa di pellicole tenute in que’ canaletti mem-
branosi, che compongono tali organi (v. note c. e g.), non si toccano fra loro,
ma lasciando qualche interstizio fra l’una e l’altra formano altrettante cel-
lette ripiene all’uopo di umore qualsiasi.

§ 19. Da tutte queste forme di apparati, e d’altri ancora di diversa
costruzione, che tutti convengono, come facilmente si rileva, nella condi-
zione essenziale, di due metalli cioè di diversa specie formanti ciascuna coppia,
ed uno strato umido, per cui comunicano una all’altra tali coppie metalliche,
rivolte tutte nel medesimo senso; da queste diverse forme di apparati Elettro-
motori (il qual nome, esprimente meglio di qualunque altro la cosa, con-
viene ad ogni costruzione) ottenne il nostro VOLTA i sopra indicati effetti
elettrometrici (§ 16.), de’ quali fu in vero molto soddisfatto, ma non sor-
preso, giacchè tali se li prometteva. Ciò che lo sorprese a prima giunta si
fu la commozione, che gli avvenne di sentire nelle mani e braccia, facendo
con esse arco conduttore da un’estremità all’altra di tali apparati, che ancor
mostravanodebole tensione elettrica. Questa commozione, sensibile già
ad un dito tuffato in acqua comunicante per mezzo di lastra metallica ad
un capo dell’apparato, mentre venivasi a toccare l’altro capo con un’altra
lastra impugnata dall’altra mano ben umettata, questa commozione, dico,
sensibile in tali favorevoli circostanze a tutto il dito, o a parte almeno del
medesimo, quand’anche l’apparato non fosse composto che di sole 5. o 6.
coppie, e quindi per un’elettricità’, che arrivava appena ad 1/10 di grado del-
l’elettrometro a paglie sottilissime (§ 16.); più sensibile a proporzione, ed
estendentesi fin oltre il carpo con un apparato di 10. 12. 15. coppie, si pro-
pagava fino ai gomiti, e alle spalle con uno di 20. 30. 40. ec. la cui tensione
non arrivava ancora ad 1. grado intiero; ed era perfettamente simile alla
commozione che si prova da una grande boccia di Leyden, o meglio da una
batteria elettrica, cariche debolissimamente.

§ 20. Paragona infatti il Professore VOLTA all’estremamente debole
scarica di una grandissima batteria elettrica, alla corrente di fluido che ne
viene, scarica, e corrente, che attesa l’amplissima capacità di essa batteria
dee durare un certo tempo (sicuramente più che la scarica di una semplice
boccia) quella del suo apparato, la quale dura dippiù ancora, essendo in
questo la corrente elettrica continuata ed incessante; e da questa durata
ripete egli la commozione cotanto sensibile prodotta da unadebole ten-
sione elettrica, quale l’elettrometro ce l’addita nell’apparato di cui si tratta;
giacchè anche una capacissima batteria con una egualmente debole tensione,
che non arrivi cioè ad 1. grado dell’istesso elettrometro a pagliette produce
una scossa sensibile, e tutt’affatto simile a quell’altra; come ha verificato
con molte prove, ed ha spiegato ampiamente nelle ultime sue Memorie, lette
da lui all’Instituto Nazionale in Parigi in Novembre dell’1801.