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nell’ultimo addotto esempio essa parte del ginocchio, o dell’articolazione
del piede, la quale mostrasi bianco-lucente, tendinosa e dura, e que’ nervi,
o que’ muscoli assai più molli, e intrisi d’altro umore.

E che in fatti quelle convulsioni (altronde non molto forti in simili casi),
quando pure accadono, siano dovute alla diversità delle parti, che vengono
portate al mutuo contatto, si fa vieppiù evidente al VOLTA dall’aver egli
osservato che qualora non succedano, perchè, secondo lui, la picciola diffe-
renza superficiale tralla parte della rana, e il dorso, o i nervi, cui portasi
quella a toccamento, non valga ad incitare sufficientemente il fluido elettrico
per produrre in essa rana le convulsioni (le quali diffatto mancano sovente
facendo così l’esperienza, e sempre, poi mancano, ove la rana non sia delle
più vigorose, e preparata di fresco nella migliore maniera; laddove impie-
gando per arco conduttore, ossia ponendo nel circolo a mutuo contatto due
metalli abbastanza diversi, come argento e stagno o meglio zinco, non man-
cano mai, e si ottengono anche senza quella preparazione cotanto vantag-
giosa della rana, cioè anche in una rana intiera, e trucidata soltanto, o al
più scorticata, che è 30. o 40. volte meno eccitabile di una compitamente
preparata), ove, dissi, non succedano tali convulsioni, o malamente vi si
riesca, e con difficoltà coll’addurre semplicemente questa o quella parte della
gamba al contatto de’ detti nervi, o muscoli; assai più facilmente otten-
gonsi, e più strepitose coll’interporvi un corpo intriso di qualche umore ete-
rogeneo, o salino, o collo sporcare di tal umore l’una, o l’altra di codeste parti,
che si adducono al combaciamento. La cosa riducesi dunque anche qui al-
l’impulso dato al fluido elettrico da un contatto eterogeneo di conduttori;
impulso tanto più efficace, quanto è maggiore tal eterogeneità, ossia la dif-
ferenza tra i due corpi, o superficie, che applicansi a mutuo contatto.

§ 4. Ecco come spiegava il nostro VOLTA in alcune lettere al Profes-
sore VASSALLI (pubblicate nel già citato Giornale di BRUGNATELLI anno 1796.)
quelle sperienze delle convulsioni eccitate, senza l’applicazione di alcun
metallo, nelle rane squisitamente preparate, ed al sommo irritabili; sperienze,
per cui credettero i Galvanisti di trionfare: ecco come riuscì a rendere vani
questi ultimi loro sforzi per sostenere la pretesa elettricità animale. A tali
spiegazioni, e dimostrazioni si arresero molti; ma altri vollero pur difendere