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7 in 8 minuti dopo la morte, cavai fuori una delle rane picciole, per vedere
se si ricuperasse; ma non diede alcun segno per tre quarti d’ora circa.

La sottoposi allora alle prove dell’elet. artif. per vedere a qual grado si
risentisse, e se mai con elettrizzarla prima blandamente poi con un po’ più
di forza gradatamente, ritornasse in vita. Ma nulla: non si risentì neppure
alle scariche discretamente forti della boccetta di Leyden, intiera, pre-
parata; e molto meno diede segni dell’elettricità spontanea; così non fu punto
convulsa al ficcar dentro l’ago nella spinal midolla, i muscoli dieder segno
d’irritabilità pungendoli, e traforandoli: insomma si mostrò morta ingrado.

Levai fuori un’ora dopo le altre due rane dall’acqua che era ancor tepida.
Eran queste non tanto floscie, come la prima, ma un poco rigide nelle giunture
delle gambe di dietro stirate.

Messane una alle prove, la trovai anch’essa morta completamente in
grado, come la precedente.

L’altra la lasciai intera, e l’avvolsi in un pannolino, ove stette per circa
otto ore. Messa a tutte le prove fu lo stesso, che delle altre due, cioè insensi-
bilità, e immobilità perfetta, e morte plenaria | completa .

Messe tre rane in una caraffa di larga bocca, vi abbruciai dentro un maz-
zetto di solfanelli, appesi ad un turacciolo di sughero, che chiudeva ma non
molto esattamente. Si dibatterono lunga pezza, e morirono una dopo l’altra
a capo di qualche minuto.

Tratta fuori quasi morta la prima, cioè quando movea ancora un
poco le gambe, perdè in pochi istanti anche questo picciol moto, e sottoposta
alle prove si risentiva così intiera alla debole elet. artif. Preparata indi solle-
citamente, diede segni di elettricità spontanea, ma deboli, e poco durevoli.
Le carni andavan visibilmente divenendo rigide e crespe; e in termine di
pochi minuti, e quasi appena finito di dar segni dell’elettr. spontanea, non fu
più sensibile neppure all’elett. artif., neppure alla scarica della boccetta di
circa 20 gradi Quad. El.

Lasciai le altre rane nella moffetta del solfo per alcuni minuti, e trovai
morte anche queste. Ne sottoposi una alle stesse sperienze della prima, e fu
l’istesso l’evento tanto riguardo all’elett. spont. che all’elet. artif. e al celeris-
simo appassimento delle carni: le quali fiutate davano un certo odore che non
era tutt’affatto sulfureo.

N. B. Nel preparare queste rane, troncando la spina dorsale, e più infig-
gendo l’ago nella midolla, si convellevano le gambe al solito; segno di super-
stite irritabilità; ma pur punzecchiando e forando con grossi aghi i muscoli,
niuna contrazione, niun palpito vi si osservava.