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sati altri 18 minuti, il calore essendo venuto a 24 gr. e parve bensì morta mor-
tissima, tanto quanto la seconda, ma meno floscia.

La involsi in panno per 70 minuti, dopo i quali non aveva nulla cambiato.
Apertala, il cuore non pulsava, neppur punto con ago. Tentata coll’elettricità
artif. dava segni, ma vi voleva la carica della boccetta a 6 gr. del Qu. El. per
produrre le più piccole convulsioni: colla carica di gr. 12 eran più forti; ma a pro-
durre de’ sbalzi di tutto il tronco pendente, conficcati essendo co’ spilloni i
due piedi, vi volevano 25 o 30 gradi di carica della stessa boccetta.

Finita di preparare, non si risentì punto al passare l’ago nella spinal mi-
dolla: diede, tentata in tutti i modi, alcun segno di elettricità spontanea.
Era dunque morta ingrado: ma risentendosi all’elettricità artif. di una certa
forza, non potea ancor dirsi morta in 4 ° grado, ossia di morte plenaria, che im-
porta un totale disorganizzamento, e a cui succede tantosto la corruzione.

Un’altra rana fu trovata morta nella campana di vetro, due giorni dopo
che vi fu messa colle altre: pareva morta di fresco. Aperta però, non pulsava il
cuore, s’irritava cogli stimoli. Preparata e armata non diede segni di elet.
spontanea. All’elett. artif. si risentiva, e vi voleva la boccetta carica 3 gradi
circa del Quad. el.

Il punzecchiare e traforare con aghi e grossi spilli, i suoi muscoli, a nulla
serviva.

Il giorno appresso, cioè 18 [ore] dopo, restando sempre sul patibolo era
ancora eccitabile coll’elet. artif. poco forte.

Una rana si preparò verso le 7 della sera per le sper. dell’Elet. spontanea,
di cui diede segni assai vivaci per mezz’ora, e avrebbe continuato, ma si ab-
bandonò.

Verso mezza notte, essendo stata tutto quel tempo esposta sul patibolo
non ne diede più; ma era sensibile al maggior segno all’elet. artif., e [sì] convel-
levasi ai minimi gradi di questa, applicando la positiva ai nervi: in senso con-
trario ci volea alquanto più di forza elettrica: onde sembra che ritenesse ancora
qualche cosa di cotal sua elettricità spontanea.

La involsi in panno un poco umido fino al mezzodì dell’indomani, quando
la trovai ancora discretamente irritabile per l’elettricità artif., bastando una
carica della boccetta 12 [pollici] di 5 gradi circa del Qu. El..

Le convulsioni erano insigni, e durevoli, cioè, che non all’atto solamente
della scarica convellevansi, ed erigevansi imuscoli delle gambe, e le gambe
stesse; ma per alcuni momenti consecutivi vibravano come contorcendosi, e
palpitavano i più grossi muscoli delle coscie: ai quali spasmi o convulsioni
toniche, e contorsioni, non succedea che grado a grado, e dopo un tempo no-
tabile, un totale rilasciamento.

È cosa molto considerabile che questo divincolarsi e contorcersi consecu-