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d’argento al più congruo contatto in piano del piattello di stagno parimenti
isolato, e ciò per pochi momenti, anche solo per un istante; sortiranno da quel
breve contatto l’argento elettrizzato in meno, lo stagno in più: le quali elet-
tricità se non compariranno sensibili a dirittura (a) , lo diverranno facilmente
col giuoco del duplicatore, a cui si facciano per pochi istanti toccare od ambedue
i detti piattelli (il che è più vantaggioso), uno cioè al disco mobile di esso du-
plicatore, l’altro ad alcuno dei dischi fissi; oppure l’argento solo, o lo stagno
solo a quello o a questi, il che pur basta: diverranno, dico, sensibili l’elettricità
positiva del piattello di stagno e la negativa del piattello d’argento con pochi
giri del duplicatore, sensibili abbastanza per farne dar segni, non che all’elet-
trometro delicatissimo di BENNET, ad altri pure meno delicati.

SPERIENZA IV.

§ LXIV. Tengasi isolato uno solamente dei piattelli, e si adduca al con-
tatto in piano dell’altro piattello non isolato: l’elettricità di quel solo [1] , nega-
tiva se è l’argento positiva se è lo stagno, riuscirà considerabilmente maggiore;
come apparirà dal rendersi più presto sensibile nel duplicatore, cui venga
comunicata.

SPERIENZA V.

§ LXV. Nell’istessa maniera che si comporta l’argento collo stagno, si
comporta presso a poco lo stagno col zinco, conforme al rango che essi ten-
gono nella tavola dei conduttori metallici, o di prima classe, più volte citata;
onde adoperando questi due ultimi piattelli si hanno effetti analoghi a quelli
delle sperienze precedenti coi due primi, cioè segni di elettricità positiva nello
zinco, di negativa nello stagno, ec.

SPERIENZA VI.

§ LXVI. In conformità della stessa tavola o scala, e corrispondentemente
alle sperienze concernenti il Galvanismo, ossia l’eccitamento delle contrazioni
spasmodiche, delle sensazioni di sapore, ec. il più grande effetto si ha nelle