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il contatto sarà stato più o men ampio (e secondo che troverassi la macchi-
netta in miglior ordine, e l’ambiente più secco), compariranno già i segni del-
l’elettricità positiva acquistata dal disco mobile, se desso fu toccato dall’argento,
e di elettricità negativa occasionata indi in ambedue i dischi fissi; e viceversa
se venne toccato uno di questi e non quello: compariranno, dico, i segni delle
rispettive elettricità negli elettrometri sensibilissimi a fogliette d’oro, ed anche
in quelli non tanto delicati a pagliette, a cui comunichino separatamente
detti dischi; e andran via via crescendo col continuare i giri, ec.

SPERIENZA II.

§ LXI. Invece di toccare il disco d’ottone colla lamina d’argento, si tocchi
con una di stagno; e il disco toccato manifesterà, mercè il solito giuoco, elet-
tricità negativa (e in conseguenza positiva l’antagonista); econ minor numero
di giri.

Lo stesso, e assai più presto ancora, se detto disco d’ottone venga toc-
cato con lamina di zinco.

§ LXII. Dal che si vede, che se l’argento del fluido elettrico all’ottone
(di cui sono i dischi della macchinetta), lo stagno all’incontro e il zinco ne rice-
vono dall’ottone medesimo, ossia questo a quelli, e in maggior quantità,
massime al zinco, in ragione appunto dell’ordine e distanza, in cui si trovano
tali metalli nella tavola o scala da me costrutta, e già sopra accennata (§ LV,
nota).

SPERIENZA III.

§ LXIII. Abbiansi delle lastre o piattelli di diversi metalli d’argento,
d’ottone, di ferro, di piombo, di stagno, di zinco, ec. del diametro di 3 pollici
circa. Non è di gran vantaggio che sieno più grandi; ma sarebbe troppo svan-
taggioso se fossero molto più piccioli. Questi piattelli debbono potersi mon-
tare sopra piedi o colonnette isolanti. Si applichi dunque il piattello isolato